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Vi spiego come la tecnologia aiuta la lotta al terrorismo. Parla Soccodato (Leonardo)

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Come possiamo convivere con la minaccia terroristica? Quali misure di contrasto e prevenzione sono più efficaci? E come possono aiutarci le nuove tecnologia per la sicurezza? A tutte queste domande risponderà l’evento che, il prossimo 16 maggio, chiuderà la seconda giornata del Salone della Giustizia, in scena a Roma per la sua ottava edizione. Alla tavola rotonda “Convivere con il terrorismo”, parteciperà anche Leonardo, il campione nazionale per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza, impegnata a sviluppare tecnologie che si rivelano sempre più necessarie per contrastare una minaccia in continua evoluzione. Dall’osservazione satellitare ai droni, dai più moderni radar alla cyber-security, la tecnologia si sta rivelando la più grande alleata nella lotta al terrorismo.

L’EVENTO AL SALONE DELLA GIUSTIZIA

A illustrare i progressi nel campo sarà Giovanni Soccodato, direttore Strategie e M&A dell’azienda di piazza Monte Grappa. Inoltre, parteciperanno all’evento, il capo della Polizia Franco Gabrielli, il procuratore nazionale anti-mafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho, l’ambasciatore di Israele in Italia, Ofer Sachs, il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato, e l’attaché legale dell’FBI dell’ambasciata americana a Roma, Kieran L. Ramsey. L’evento si inserisce nella tre-giorni romana del Salone della Giustizia che sarà chiusa, giovedì 17, dal presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

LA TECNOLOGIA PER IL CONTRASTO AL TERRORISMO

“Nella lotta al terrorismo la tecnologia è un grande alleato, un fattore abilitante. È lo strumento che ci consente di cercare, scoprire, identificare la minaccia, intervenire per prevenirla e mitigarne gli effetti nel caso si manifesti, in modo rapido ed efficace”, ha spiegato Giovanni Soccodato, direttore Strategie e M&A di Leonardo, il campione italiano dell’aerospazio, difesa e sicurezza. “Ad esempio – ha aggiunto il manager – attraverso i sistemi di osservazione satellitare, sensori radar, optronici e elettronici, i velivoli e gli elicotteri, oggi anche senza pilota, è possibile offrire un quadro chiaro di ciò che accade nel mare, lungo i confini, in territori impervi, o nelle nostre città”. Per non parlare “delle tecnologie che ci consentono di controllare punti di entrata come posti di confine, aeroporti, porti, verificare identità, raccogliere, gestire, correlare e utilizzare enormi quantità di dati”, ha rimarcato il capo Strategie di piazza Monte Grappa.

LA CYBER -SECURITY

Ma c’è un altro campo in cui il terrorismo ha imparato a muoversi come “un pesce nell’acqua”, per dirla con le parole del ministro dell’Interno Marco Minniti: il web. Ne consegue all’assoluta centralità della sicurezza cibernetica, un campo in cui “le tecnologie che Leonardo sviluppa possono fare la differenza”, ha detto Soccodato. “Con la consapevolezza – ha spiegato – che è nel web che i gruppi terroristici si muovono e tessono la loro rete di propaganda e che dal web e con il web possono portare attacchi diretti, non a persone ed infrastrutture, ma non per questo meno pericolosi e dannosi”. Così, Leonardo offre servizi di sicurezza informatica a agenzie governative e di intelligence, infrastrutture critiche, forze dell’ordine, con un’offerta di soluzioni per la cyber-security che si inserisce all’interno della divisione Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni. Esperienza particolarmente significativa è il programma Ncirc (Nato Computer Incident Response Capability) dell’Alleanza Atlantica, che protegge oltre 700mila utenti in 29 Paesi e gestisce ogni giorno circa 200 milioni di eventi di sicurezza.


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