Il Consiglio regionale della Valle d’Aosta esce piuttosto rivoluzionato dal voto di domenica 20 maggio.
Sul piano nazionale va notato il buon risultato della Lega e il netto calo del M5S. La Lega non era presente nella passata legislatura (l’attuale capolista, Nicoletta Spelgatti era stata “ospitata” in un partito centrista locale, Stella Alpina) e ha raggiunto il 17,1% (pari al 17,46% del voto del 4 marzo), mentre il M5S si ferma all’10,4% (alle politiche per la Camera era al 24,11% e aveva eletto Elisa Tripodi). Non avrà eletti Forza Italia, che ha ottenuto poco meno del 3%, al di sotto del quorum.
Il M5S aveva faticato a comporre la lista, con 26 candidati su 35 possibili, mentre i suoi due consiglieri regionali uscenti, Roberto Cognetta e Stefano Ferrero hanno da poco lasciato il movimento prima di esserne allontanati.
Sul piano regionale, si nota non solo il calo di partecipazione, il 65,1% contro il 73% del 2013 ma anche quello dell’Union Valdôtaine. Il partito storico della Valle d’Aosta cede terreno elezione dopo elezione: oggi è al 19,2% dopo essere stato al 33,5% nel 2013 e al 44,4% alle regionali del 2008. Si tratta non solo di un calo di consensi ma anche di una frantumazione dell’area regionalista con partiti non presenti nel panorama nazionale, che comunque rappresentano in queste elezioni ancora circa il 56% dei voti espressi. Tra questi bisogna segnalare il “Mouv”, scissione di una scissione dell’UV in cui sono riusciti a farsi eleggere i due consiglieri uscenti dal M5S, Cognetta e Ferrero.
Infine va segnalata la situazione del Pd, che dall’8,9% del 2013 è sceso al 5,5%, e resterà quindi senza rappresentanza in Consiglio Valle per non aver superato il quorum (circa il 5,7%, che corrisponde ai voti validi per eleggere almeno due consiglieri). Viceversa, una seconda lista che riunisce la sinistra – “Impegno Civico” – ha raccolto il 7,6% dei consensi.
L’assemblea regionale si profila composta da 8 forze politiche, con rappresentanti in contrapposizione tra loro. La Lega, per voce di Nicoletta Spelgatti ha già escluso qualsiasi accordo con l’Union Valdôtaine. Con i regionalisti anche tra loro in forte contrasto e i numeri insufficienti di Lega e M5S, gli scenari per comporre una maggioranza sono tutti da disegnare.
Lo scrutinio si è svolto in modo centralizzato in quattro sedi senza grandi problemi, con circa 20 mila schede ognuna, come ha raccontato Formiche.