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Afghanistan ma non solo. Così Elisabetta Trenta gioca (bene) in difesa

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Libia, Afghanistan, Niger, migranti. La ministra della Difesa Elisabetta Trenta ha affrontato i temi caldi per l’Italia – e non solo – durante un’intervista rilasciata a Maria Latella su Sky Tg24 dando prova di una visione misurata e corretta dello scenario nazionale e internazionale, che in questi giorni vede l’Italia protagonista soprattutto sul tema delle migrazioni. “Solo se si abbassano i toni – ha affermato Trenta – si arriva a risolvere il problema e la soluzione deve essere europea. Questo è quello che sosteniamo e questo è ciò per cui ci batteremo. Vogliamo europizzare la questione delle migrazioni. L’Europa deve farsene carico”.

Abbassare i toni, dunque, e aprire alla riflessione profonda sui dossier fondamentali per l’Italia, anche a livello internazionale. Perché la questione delle migrazioni riguarda sì l’Italia e l’Europa, ma anche i Paesi d’origine da cui il flusso inizia o si riversa, prima di arrivare nel Mediterraneo. “Io andrò in Libia molto presto – ha detto la ministra -, adesso andrà il ministro Salvini. La Libia è un paese importante per l’Italia. Questo governo è consapevole che la Libia è un interesse strategico per l’Italia, torna al centro dei nostri interessi sia per le risorse energetiche, sia per quanto riguarda la presenze delle imprese italiane” e sia per la “questione migratoria”. Trenta, poi, traccia la via dell’esecutivo: “Forse per la prima volta in Italia – ha aggiunto – abbiamo deciso di lavorare insieme in maniera strategica, ognuno per le proprie competenze: non sarà solo Salvini ad andare, non sarò solo io, andrà anche di Maio quando si parlerà di imprese”.

La ministra ha inoltre percorso le missioni in cui sono coinvolti i militari italiani, dal Libano all’Afghanistan. I militari italiani resteranno in Libano, ha spiegato Trenta intervistata da Latella, e, “con una riduzione”, in Afghanistan. Quella in Libano, ha ricordato la ministra, “è una missione molto importante, va confermata perché sta portando un grande beneficio”. E poi sul fronte Afghanistan, “la nostra capacità di stabilizzare il Paese ci viene riconosciuta, gli afgani e gli americani ci chiedono di rimanere – ha sottolineato -. Già il governo precedente aveva deciso per una riduzione e noi vogliamo confermare questa riduzione: per mantenere la capacità operativa, inviteremo altri Paesi europei a venire a lavorare nella nostra area, così compensando la riduzione che pian piano faremo”. Tra gli altri scenari aperti, anche quello del Niger, in cui gioca un ruolo fondamentale anche la Francia. “Il governo del Niger inizialmente ha espresso una richiesta per la presenza italiana – ha spiegato la ministra -. Poi c’è stato come un ripensamento. Quindi, noi in questo momento, stiamo attendendo che il governo nigerino confermi la richiesta degli italiani”. “Io credo – ha proseguito la ministra, rispondendo a una domanda su quanto la Francia possa gradire la presenza italiana nel Paese – che la presenza italiana in quell’area sia molto importante per quello che è il controllo dell’immigrazione, perché l’area nel Niger è una delle aree in cui avvengono tutti gli spostamenti”.

Non è mancata una parentesi sulle questioni più interne, così come alle polemiche che hanno visto protagonista il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Con il ministro Salvini “ci parliamo, ci incontriamo in un tavolo, anche con il ministro degli Esteri, lo stiamo facendo in maniera coordinata, perché questo Governo agirà in maniera unita”, ha spiegato Trenta. “I toni possono essere diversi, talvolta è anche il gioco delle parti: io magari non userei quei toni ma possono essere utili in un certo momento”. E sul contrasto tra presenza mediatica di Salvini a scapito del Movimento 5 Stelle, la ministra risponde che “ai giornalisti piace molto ricamare sulle cose, è un po divisivo: spero non ci sia azione anche di altri partiti che vogliono creare un effetto divisivo sul governo, se lo è non ci riuscirà. Noi vogliamo realizzare il Governo del cambiamento e i cittadini giudicheranno non oggi, in base a un sondaggio, le modalità migliori che ci siamo dati e gli obiettivi che abbiamo realizzato”. Nessuno scontro, dunque, ma un progetto comunque seppure con diverse modalità comunicative.

Ancora sulle ultime dichiarazioni di Salvini – scorta a Saviano e obbligatorietà dei vaccini – la ministra ha smorzato i toni: “Chi ha diritto ad avere una scorta la deve avere e sono le autorità competenti a dover decidere. Di Saviano apprezzo il grande sforzo che ha fatto per divulgare certi temi”, e poi sui vaccini sottolinea che “a dare indicazioni deve essere il ministro della salute”. “Personalmente – ha aggiunto – credo sia giusto vaccinare i propri figli”. Parole misurate, dunque, che potrebbero rivelarsi essenziali per la tenuta di un governo che ancora deve trovare la sua quadra.



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