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In Europa, l’Italia con il cattivo viso di Salvini e il buon gioco di Conte

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La prassi vuole che i governi facciano buon viso e cattivo gioco. È così che fanno praticamente tutti i leader: parole buone per propositi anche migliori salvo poi attuare politiche ben diverse e molto più “realistiche”.

L’Italia da tempo ha avviato la pratica opposta: si presenta con il viso cattivo ma poi svolge un gioco buono. Questa propensione è divenuta una pratica pressoché estrema con l’ascesa del governo gialloverde. Matteo Salvini sbraita e si fa beffe del politicamente corretto. Al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, tocca poi il compito di confermare il posizionamento serio e rigoroso del Paese. I ministri Tria e Moavero al suo fianco.

Durante il vertice europeo sui migranti a Bruxelles abbiamo visto una Italia meritevole della massima attenzione e seduta al tavolo con una proposta più che degna dell’attenzione degli alleati. Che infatti ne hanno discusso senza pregiudizi e lontani dal clima di scontro violento alimentato dal linguaggio volgar/populista di Salvini e di Macron. Il vertice ha visto ipotesi diverse con impostazioni differenti ma con una idea convergente: quella per cui il tema non può che essere affrontato comunitariamente come Unione Europea.

Per il nostro Paese si tratta di una incoraggiante premessa per un risultato che può alleviare l’impatto (anche psicologico) del fenomeno migratorio sulle nostre coste. A conferma che il viso cattivo produce solo reazioni cattive, e negative. Al contrario, la buona politica, quella di Conte per intenderci, può regalarci ancora qualche soddisfazione.

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