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Ogni favola è un gioco per trovare l’isola che non c’è

Ci sono momenti che hanno bisogno di sedimentare. In questi giorni mi è tornata in mente una bella serata, di fine maggio, realizzata dai ragazzi di un istituto scolastico alle porte di Roma. Grazie alla tenacia, al temperamento e alla competenza di un professore alla Keating del film l’attimo fuggente la passione prende il sopravvento sui programmi e sui metodi tradizionali adottati dalle scuole. E allora il teatro e le sue metafore e la musica e le sue sorprese sono capaci di rivoluzionare l’impegno dei ragazzi. Non modelli social o televisivi , ma il ritorno alla fiaba.
Con questo spirito gli allievi dell’Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci di Guidonia Montecelio hanno dato vita alla spettacolare fiaba “Il Viaggio di Fiordaliso”
C’è una letteratura per l’infanzia che non deve assolutamente essere trascurata. Spesso non diamo importanza alla crescita intellettuale per quella fascia che denominiamo frettolosamente bambini o ragazzi. Il grande Collodi lo aveva capito ancor prima del suo e dell’ormai nostro Pinocchio.
Proviamo per un momento ad immaginare di usare lo strumento satellitare per arrivare proprio nel punto che desideriamo . Ed ecco che stringendo l’immagine possiamo vedere una scuola. E in quella scuola studenti che provano una messa in scena. Hanno a disposizione un testo. Quel testo è composto di parole. Pensate alla magia: un insieme di parole permette la nascita di una storia. Crea personaggi, li fa muovere, li fa parlare. E da quel parlare nascono tanti significati. E poi c’è la musica. Non una musica registrata. Ma una musica eseguita dal vivo. Anche in questo caso non diamo spesso importanza al suono di uno strumento. Alla coralità. Agli accordi. All’armonia. E invece c’è lavoro, impegno, sacrificio, ma anche gioia e passione. In tutto questo c’è l’insegnamento di Paolo Iorio, maestro o professore che tutti vorrebbero avere. Instancabile e creativo ha sempre consentito ai “suoi” alunni di essere portatori di qualità, portando il nome della nostra Città fuori dai nostri confini con apprezzamenti nazionali che ci fanno sentire importanti. “ Il Viaggio di Fiordaliso” rappresenta tutto questo, ma soprattutto la metafora della crescita. Al pari dei “ racconti delle fate” dello stesso Collodi  che lo avvicinarono a un genere che doveva renderlo immortale,  la fiaba dei ragazzi dell’IC Leonardo Da Vinci  ha offerto almeno due motivi di grande interesse: ci restituisce un talento linguistico e inventivo  e una morale essenziale a capire le piccole e grandi cose.
Al di là del risultato propriamente artistico, che pure è una delle finalità della più generale proposta creativa, lo scopo fondamentale del percorso progettuale è quello di utilizzare le risorse del teatro e della musica insieme, per aiutare i ragazzi ad acquisire una maggiore consapevolezza della propria esperienza di vita e di relazione interpersonale. La performance teatrale e, a maggior ragione il teatro musicale, offrono la possibilità di sperimentare ruoli diversi che possono essere simili al proprio temperamento o addirittura opposti; I ragazzi possono vivere situazioni estreme in condizioni protette, senza che se ne verifichino le conseguenze negative della realtà. Analogamente, il teatro musicale può poi prospettare ai ragazzi la realizzazione delle proprie ambizioni, senza limitazioni. Tutte queste opportunità concorrono a sviluppare il senso empatico nei confronti delle persone percepite come diverse o distanti; aumentano la capacità di lavorare in cooperazione con gli altri ed accrescono l’autostima perché il laboratorio si configura come un ambiente inclusivo, in cui viene sospesa la categoria del giudizio.
Il  progetto scolastico di Paolo Iorio denominato “MultimediaLab” è in corso  da oltre 10 anni. Si divide in due sezioni: “MultimediaVideo” e “MultimediAzione”. Il primo realizza con i ragazzi prodotti multimediali, videoclip e cortometraggi; il secondo azioni teatrali, commedie musicali scritte appositamente per gli alunni della scuola, che vi aderiscono liberamente, dalla quinta della primaria alla terza media. Dapprima aiutato dalla maestra Antonella Mazza, da due anni si avvale della collaborazione dell’attrice, Elisa Faggioni, per la recitazione, e di Marina Buffetti per le scenografie. Quest’anno si è aggiunta anche la sarta Elisa Pimpini per la costumistica.
Iorio finora ha scritto per i suoi  alunni due fiabe (questa è la seconda), una commedia e un piccolo melodramma, tutte contenenti una decina di brani musicali cantati rigorosamente dal vivo. Quest’anno, per la prima volta, i brani musicali sono stati eseguiti da un quartetto di ottoni, anziché da basi realizzate al computer. Una svolta musicale di enorme qualità e impatto emotivo  e soprattutto una innovazione per il nostro territorio. Ho avuto il privilegio di assistere alle prove. Un lavoro Collodiano. Una ricerca sopraffina di stili musicali che rimandano a piccoli mondi antichi oppure a microcosmi ormai persi tra i rumori quotidiani complimenti senza retorica e buona visione a tutti. Ogni favola è un gioco per cercare l’isola che non c’è. Ma spesso il gioco si trasforma in una bella realtà ed è possibile non solo avvistare l’isola ma anche popolarla con i colori della fantasia


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