Skip to main content

Famiglia, web, lavoro e sesso. Tutti i temi, anche controversi, del Sinodo dei giovani

papa francesco

Riconoscere, interpretare, scegliere. Sono le tre linee guida, riprese a partire dall’esortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco, del testo “Instrumentum laboris”. Un documento di oltre 70 pagine, presentato stamane presso la sala stampa vaticana, o meglio, uno “strumento di lavoro” che verrà consegnato nelle mani dei padri sinodali per la XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si svolgerà il prossimo ottobre e sarà dedicata al tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Soggetto fortemente voluto da Papa Francesco e annunciato nell’ottobre 2016, dopo la chiusura dell’assemblea del 2015 sulla “vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”, che portò alla successiva stesura dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia.

IL SINODO DEI VESCOVI E L’INSTRUMENTUM LABORIS

Parlando di Sinodo dei Vescovi si intende infatti l’istituzione permanente istituita da Paolo VI nel ’65, a partire da una richiesta manifestata dai padri del Concilio Vaticano II, allora appena terminato, affinché fosse mantenuto vivo lo spirito di quella grande esperienza ecclesiale, che ha segnato la recente storia della Chiesa. Da lì si è giunti fino alla quindicesima occasione di confronto. Così, in quest’ultima, le tre parti che compongono la riflessione sono occupate, rispettivamente, da una analisi della condizione giovanile, dall’offerta di chiavi di lettura per operare un discernimento su questioni dirimenti ad essa legate, e infine dalla formulazione di un aiuto, rivolto ai padri sinodali, per poter “prendere posizione rispetto a orientamenti e decisioni”.

Qui il documento integrale “Instrumentum laboris” della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.

TUTTI I TEMI DEL DOCUMENTO

Ma se si entra invece nel dettaglio, i temi trattati nel documento, presentato congiuntamente dal segretario generale del Sinodo dei Vescovi, il cardinale Lorenzo Baldisseri, assieme al sottosegretario monsignor Fabio Fabene e ai segretari speciali padre Giacomo Costa e don Rossano Sala, sono di fatto innumerevoli e ricoprono un ampio panorama, esaustivo, di problematiche che caratterizzano l’universo giovanile. Argomenti come il mondo digitale e la vita on-line, la sessualità e quindi la corporeità e l’affettività, con l’idea che sempre meno giovani seguono la morale cattolica, poi la famiglia, con le sue divisioni e fragilità, il rapporto intergenerazionale, le difficoltà economiche e lavorative, il dramma della disoccupazione e l’incidenza rispetto all’impossibilità di creare una famiglia, le nuove schiavitù, e l’educazione, partendo dalla scuola per arrivare fino all’università.

SESSUALITÀ, WEB, LAVORO, EMARGINAZIONI E SOFFERENZE

E ancora: le discriminazioni di vario tipo, le emarginazioni, la secolarizzazione, il ruolo della donna che emerge, le condizioni dei giovani migranti, i radicalismi e le violenze, la religiosità liquida, l’apertura alla spiritualità, il disinteresse e l’apatia, le dipendenze, la malattia, la delusione verso le istituzioni, il nuovo modo di partecipare alla vita pubblica, il bisogno di una Chiesa “meno istituzionale e più relazionale”. Che sappia cioè parlare ai giovani mostrando la sua presenza e trovandosi nel luogo giusto nel momento del bisogno. E infine la chiamata alla Santità, a una santità giovane, non elitaria, come espresso dal pontefice nell’esortazione apostolica del marzo scorso Gaudete et exsultate, avente come oggetto la chiamata alla santità nel mondo contemporaneo.

LE PAROLE DEL CARDINALE BALDISSERI

“Il Sinodo ha come prima finalità quella di rendere consapevole tutta la Chiesa del suo importante e per nulla facoltativo compito di accompagnare ogni giovane, nessuno escluso, verso la gioia dell’amore; in secondo luogo, prendendo sul serio questa missione, la Chiesa stessa potrà riacquistare un rinnovato dinamismo giovanile; in terzo luogo è importante anche per la Chiesa cogliere quest’occasione per mettersi in discernimento vocazionale, così da riscoprire in che modo può meglio corrispondere oggi alla sua chiamata ad essere anima, luce, sale e lievito del nostro mondo”, ha affermato Baldisseri, introducendo la conferenza stampa.

RICONOSCERE, INTERPRETARE, SCEGLIERE

“Riconoscere significa partecipare dello sguardo di Dio sulla realtà, osservando il modo in cui Dio parla a noi attraverso di essa”, mentre per interpretare la realtà “ci vuole un quadro di riferimento” che riconosca “gli appelli che vengono” da essa. Infine per scegliere bisogna saper “prendere decisioni coraggiose e lungimiranti alla luce del percorso svolto”, senza “arenarsi su infinite analisi e su molte e diverse interpretazioni, che non arrivano a buon fine, cioè a decisioni concrete, profetiche e pratiche”, ha spiegato il cardinale. Che ha parlato di “una Chiesa che desidera essere generativa nei confronti dei giovani, facendo del discernimento il suo modo di procedere abituale e il suo stile inconfondibile”, “chiamata a mettere mano alle sue forme e al suo modo di abitare il mondo di oggi, chiamata ad essere segno di fraternità in un mondo lacerato, a lavorare per il regno di Dio in forma integrale, disinteressata e decentrata”.

IL CAMMINO DEL DOCUMENTO, PARTITO DALLE RICHIESTE DEGLI STESSI GIOVANI

Il punto centrale è perciò quello dei giovani. Sono stati loro stessi infatti ad avanzare spunti e proposte agli estensori del documento, attraverso un questionario on-line inviato dalla stessa segreteria del sinodo nei mesi scorsi e che ha coinvolto centomila ragazzi. Segno della centralità dell’attenzione che la Chiesa intende rivolgergli, in modo particolare in questo frangente storico, segnato da elementi di novità presenti in più ambiti, come il calo delle vocazioni e della fede in generale o l’utilizzo massiccio delle nuove tecnologie che porta ad un cambiamento di mentalità, di stili di vita e di rapporto con la realtà. Che si mostra a partire dalle relazioni comunitarie, fino all’interno di una comunicazione che da virtuale diventa reale e che spesso stimola, ad esempio, le grandi migrazioni intercontinentali di quei giovani che riescono ad avere il coraggio e la possibilità di farlo.

LA CENTRALITÀ DEI TERMINI ACCOMPAGNAMENTO E CURA

“Accompagnamento è una parola centrale, e il termine cura è al centro della predicazione di Papa Francesco. Questo prende specificamente colore nel rivolgersi ai giovani, in una cura che rischia di essere sentita come materna e oppressiva mentre invece deve essere veramente un accompagnamento che cerca di rendere il ragazzo protagonista, mettendosi al suo fianco”, ha approfondito padre Giacomo Costa rispondendo alle domande, talvolta incalzanti o provocatorie, dei giornalisti. Parola che “è stata richiesta dai ragazzi durante la preparazione pre-sinodale”, ha spiegato. Ragazzi che “chiedevano, prima che a sé stessi, un accompagnamento alle famiglie, dove le divisioni che le abitano li fanno soffrire e non gli permettono di affrontare il proprio cammino. Quindi non si può affrontare questo tema senza accompagnamento”, ha concluso.

L’INVOCAZIONE CONCLUSIVA DI PAPA FRANCESCO

Così gli elementi riscontrati dal sondaggio effettuato su web hanno riposto la base sulla quale è stato edificato il documento. Assieme alle note delle singole conferenze episcopali di tutto il mondo, e alle indicazioni emerse nei vari seminari e nei materiali raccolti nel periodo intercorso tra l’ultimo Sinodo e oggi. In particolare, durante la riunione pre-sinodale dello scorso marzo, con la presenza fisica di 300 giovani, assieme a quella virtuale, connessi tramite social network, di altri 15 mila. Nel testo vengono poi anche esposti alcuni dati utili per un’indagine di natura sociologica, a partire dal fatto che nel mondo sono 1,8 miliardi gli individui di età compresa tra i 16 e i 29 anni, un quarto dell’umanità totale, tuttavia in calo. Pare infine che questo documento sia uno tra i testi più lunghi nella sua storia, e che termina, altra novità, con una preghiera di Papa Francesco. “Signore Gesù, la tua Chiesa in cammino verso il Sinodo volge lo sguardo a tutti i giovani del mondo. Ti preghiamo perché con coraggio prendano in mano la loro vita, mirino alle cose più belle e più profonde e conservino sempre un cuore libero”, recita l’incipit dell’invocazione del pontefice.



×

Iscriviti alla newsletter