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È il “tempo della fine” per Angela Merkel e il suo governo?

Germania

Il ricordo dei bavaresi che, nel 2015, accoglievano le migliaia di migranti in arrivo con cibo, coperte e vestiti è ormai lontano. Oggi, dopo che quelle migliaia di persone hanno raggiunto il milione, la Baviera si è trasformata in assertivo promotore di un necessario cambio di passo (e di chiusura). E Horst Seehofer lo sa bene: spaventato dalle elezioni bavaresi del prossimo ottobre e fiaccato dai risultati ai minimi storici registarti 10 mesi fa, ha imposto un ultimatum ad Angela Merkel che ormai è diventato un’intimazione rivolta all’intero governo. Il cambio di passo di Seehofer, che ha chiamato i migranti “i turisti dell’asilo”, è stato radicale. E la Cancelliera, perso lo status di leader dell’Europa, non sembra essere riuscire a sbloccare lo stallo interno neppure con questo summit. È “il tempo della fine”, come ha scritto Der Spiegel, per Merkel? O Merkel è tornata in gioco, come scrive Die Welt?

IL FRONTE ITALO-FRANCESE

Francia e Italia, dopo l’incontro tra il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro italiano Giuseppe Conte, potrebbero arrivare come fronte (semi) compatto al summit di fine giugno. Potrebbe essere la stessa strategia usata da Russia e Stati Uniti, e cioè che in pubblico litigano ma in privato stipulano accordi amicali? Le parole del premier francese sulla nave Lifeline sono state chiare: “È intervenuta contro tutte le regole”, arrivando in soccorso dei migranti quando la guardia costiera libica stava già intervenendo; e poi ha chiosato “non possiamo accettare in modo permanente questa decisone”. La linea sembra quindi andare nella direzione voluta da Conte, vale a dire quella di respingimenti effettuati “in sircurezza” (come avvenuto nel caso della nave Aquarius)?

IL FRONTE ISPANO-TEDESCO

Spagna e Germania stanno complimentandosi a vicenda per cercare di fare fronte comune. Hanno bisogno l’una dell’altra più che mai, adesso. Se da una parte Angela Merkel ha riconosciuto la necessità di appoggiare economicamente la Spagna nel fronteggiare l’arrivo di migranti, Pedro Sanchez ha sottolineato quanto la Germania abbia già fatto sul tema accoglienza (il governo tedesco, lo scorso anno, aveva sollecitato anche la redristribuzione di 64mila migranti ma senza successo). Nel corso della sua visita a Berlino il leader del governo spagnolo ha anche evidenziato che la Spagna sta ricevendo il 64% in più di migranti rispetto al 2017 e il 100% in più in confronto al 2016, “senza alzare la voce”, facendo quindi un chiaro riferimento all’Italia. Insomma il ruolo da leader pacificatrice avuto da Angela Merkel nei summit europei degli ultimi 13 anni stavolta, molto probabilmente, mancherà, come venuto meno nel mini-summit sui migranti. Ma l’alleanza ispano-tedesco riuscirà a far tornare Merkel al centro della scena?

IL FRONTE INTERNO TEDESCO

La partita tra Angela Merkel e Horst Seehofer si giocherà nelle prossime ore. Nel frattempo alcuni numeri, diffusi da enti statistici e non solo, fanno capire lo stato d’allerta della popolazione tedesca e quindi del governo. L’arrivo di 1,4 milioni di migranti nel 2015 ha portato alla nascita di paure date da un possibile cambiamento demogarfico, insieme alla sensazione, dei cittadini, che i crimini commessi dai migranti siano in aumento. Proprio su questa alcuni analisti parlano di un “effetto a catena”: l’aumento delle richieste di asilo da parte dei migranti porta i tedeschi bavaresi a vedere la migrazione come il problema più importante cui far fronte, che quindi si traduce in un supporto al partito di estrema destra, l’Afd. Se fino al 2014 pensioni e disoccupazione erano i temi che stavano più a cuore dei tedeschi, dal 2015 si è registrata un’impennata di interesse verso quello dei migranti, con un incremento pari al +200%. Il 2016 è stato effettivamente l’anno in cui il paese guidato da Merkel ha ricevuto più richieste in assoluto: 750mila (nel 2015 erano state poco meno di 500mila). Da tre anni molti dei migranti arrivati in territorio tedesco ancora vivono in case temporanee, distribuite per tutto il paese e situate nei punti più periferici di grandi città e non solo. Gli ultimi sondaggi mostrano che l’AfD potrebbe togliere la maggioranza assoluta di cui gode la Csu in Baviera e che, dal dopoguerra, il partito gemello della Cdu potrebbe per la prima volta trovare un preoccupante avversario alla sua destra.

 

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