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Così Salvini cerca il dialogo con il mondo cattolico. (Lodato sia Twitter)

Realista sull’immigrazione e aperto al dialogo, anche verso i cattolici. Inizia così la nuova esperienza di Matteo Salvini al Viminale.

Ed è forse seguendo questa strada che oggi il neo ministro dell’Interno apre un nuovo canale di comunicazione con il mondo cattolico. Rispondendo su Twitter a un articolo intitolato “Un Paese da accordare”, del portale In terris a firma di Don Aldo Buonaiuto, Salvini questo pomeriggio, valutandolo interessante, ha twittato: “Per risolvere i problemi sono pronto a dialogare con tutti”.

Don Aldo nel suo articolo oltre a far riferimento ai cattolici e al loro (mancato) intervento in politica negli ultimi mesi, ha puntato i riflettori su ombre e luci del Movimento 5 Stelle e della Lega. Da una parte il partito di Luigi Di Maio ha saputo, secondo Don Aldo, portare nell’agenda politica una “maggiore assistenza alle classi più disagiate”, dall’altra “Matteo Salvini ha saputo abilmente trasformare (la Lega ndr) in partito nazionale archiviando la sua collocazione regionalista ferma al Nord Italia. Una Lega molto ‘social’ e capace anch’essa di sfruttare bene, proprio attraverso il carisma del suo leader, i nuovi mezzi di comunicazione, ma anche attenta a tradizioni, cultura e un po’ di fede”. Il leader del Carroccio quindi è riuscito a rinnovare conservando.

Ma nello specifico Don Aldo sottolinea come Salvini adesso abbia cambiato toni su alcuni temi, fra cui quello molto delicato dei migranti, dove è necessario fare delle distinzioni.

“Salvini – scrive Don Aldo su In Terris – sta già parlando dei clandestini che non avrebbero diritto di asilo, facendo così un distinguo tra i disperati che scappano dalle guerre e chi giunge in Italia solo per delinquere generando insicurezza. Tuttavia su questo tema il leader della Lega è chiamato a mettersi davvero in dialogo con la Chiesa, mostrandosi capace di apprendere dalla grande esperienza che quest’ultima può offrirgli. Nel suo primo viaggio da ministro dell’Interno in Sicilia, Salvini ha affermato che non porterà avanti una linea dura ma ‘di buon senso’: ed è proprio su questo terreno che egli sarà adesso chiamato a dar prova di ascolto, anche abbandonando una logica del muro contro muro di cui le vittime principali sarebbero i deboli e gli indifesi. La sicurezza e la solidarietà non sono poli opposti, bensì due facce della stessa medaglia: il frutto benedetto di questo dialogo deve essere proprio la riconciliazione tra il bisogno di sicurezza e identità degli Italiani e il dovere di dar prove incondizionate di umanità verso chi soffre”.

L’invito ultimo quindi è quello di “abbassare i toni” per la ricerca del bene comune del Paese, scegliendo “un linguaggio adeguato e appropriato ai difficili compiti che abbiamo davanti. L’Italia è sempre stata un esempio di civiltà e di valori proprio per la sua capacità di mettersi in ascolto dell’altro. L’esempio di Papa Francesco, un servitore capace di essere duro nella denuncia di ingiustizie quanto instancabilmente alla ricerca di un dialogo con chi è distante da lui, può rappresentare un faro in questa tempesta che va schiarendosi tra dubbi e incertezze. Passata la crisi istituzionale, è adesso il tempo delle scelte concrete e del coraggio degli uomini, chiamati a dar prova di responsabilità, di mediazione e di azione” conclude la riflessione Don Aldo.

E l’auspicio dal nuovo ministro dell’Interno sembra essere stato colto.

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