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Scholas Occurrentes, ovvero la missione educativa del pontificato di Francesco

Scholas Occurrentes

“Parlare dei carismi nella Chiesa ci consente di spiegare meglio la vocazione di Scholas. Nel mondo, ciò che vediamo è che il 40 per cento degli studenti delle scuole cattoliche non sono cristiani, che ci dice che dentro le scuole cattoliche esiste già un’apertura. Ci sono paesi dove il 97 per cento degli studenti delle scuole cattoliche non sono cattolici. L’elemento originale e nuovo di Scholas è quello di abbattere i muri tra le scuole cattoliche e non, con un modello aperto a tutti, e questo sviluppa l’intuizione del Concilio Vaticano II, vale a dire la promozione dell’incontro, di una apertura e di una educazione a tutto campo che ispiri tutti i campi”.

LA NATURA E LA VOCAZIONE DI “SCHOLAS OCCURRENTES”

Monsignor Angelo Vincenzo Zani, Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, nel presentare il IV Congreso Internacional de Cátedras Scholas che avrà luogo nelle Ville Pontificie di Castel Gandolfo dal 27 al 29 giugno ha approfondito la natura e la vocazione di Scholas Occurrentes, organizzazione internazionale di diritto pontificio nata per mano di Papa Francesco fin dai tempi in cui era cardinale e arcivescovo di Buenos Aires. Una volta eletto Papa, Francesco ha ripreso questa esperienza erigendola a modello per tutta la Chiesa universale.

L’INTUIZIONE DEL CONCILIO VATICANO II

“Scholas realizza questa apertura intuita cinquant’anni fa ma che viene ampliata. È una pedagogia che sta alla base di una comunicazione del cristianesimo, ed è la pedagogia che troviamo nel pensiero e nel magistero di Papa Francesco”, spiega Monsignor Zani, mentre alle sue spalle, durante la presentazione in Vaticano, scorrono le immagini di un video evocativo in cui si parla di “armonizzare il linguaggio della testa con quello delle mani e del cuore”, del fatto che ”l’armonia deve esserci in ogni persona” e che “in questo modo usciamo dalla crisi della civilizzazione che stiamo vivendo”.

“LO SPIRITO SOFFIA DOVE VUOLE”, DICE MONS. ZANI

“Abbiamo visto che lo Spirito soffia dove vuole e spinge in direzioni interessanti e inimmaginabili, in una realtà che a noi fa molto piacere”, continua Zani. “Noi che seguiamo università e scuole cattoliche di tutto il mondo avevamo già conosciuto scuole ‘informali’, ma qui c’è una vocazione specifica, che è quella di lavorare per le periferie, per gli ultimi e per le situazioni più difficili. Senza usare aula, banco e libro, ma dove l’educazione e le aule si aprono, e dove gli strumenti sono molto più interessanti”.

IL “CARISMA DI SCHOLAS” E LE PAROLE DEL PRESIDENTE

Nonostante sia “quasi un’anomalia parlare di carisma di Scholas”, ha precisato il presidente di Scholas Occurrentes e amico di Papa Francesco, l’argentino José María del Corral (nella foto con Papa Francesco). Il punto infatti per il pontefice è che “oggi la società non fa altro che formare giovani consumatori. Il Papa dice che Dio è giovane e misericordioso, non dice ad esempio che è immutabile o senza tempo. Scholas dà un valore alle persone che incontra nei luoghi più difficili, in realtà interculturali e inter-religiose. È un’esperienza di lavoro e a partire da questa camminare in un’esperienza di educatori”.

“IL METRO NON È LA PIANIFICAZIONE”, DICE DEL CORRAL

“Il metro non è la pianificazione”, ha proseguito l’argentino. “Vedere un Papa calciatore o tifoso è una novità, ma il senso della questione sta nell’educazione, in quanto il calcio ha un valore pastorale e culturale. Si può parlare di valori anche attraverso la boxe, perché i veri nemici sono la droga, la morte, non lo sport. Oppure tramite l’arte. L’educazione alla trascendenza è la risposta che stanno vivendo i giovani nelle nostre scuole., un’educazione che va di pari passo con la vita. Questo i nostri giovani lo sentono, perché non si tratta solo di avere in tasca un buon titolo. Molti pensano che studiare serve ad avere un lavoro, ma qui è invece molto di più”.

LE SEDI DELL’ORGANIZZAZIONE NEL MONDO

Ad oggi Scholas ha sedi in Messico, Spagna, Colombia, Paraguay, Argentina oppure a Roma, e ci sono progetti aperti negli Stati Uniti o in Mozambico. Sono 190 in tutto i Paesi o le arre dove l’organizzazione dichiara di essere presente, con scuole che propongono un’educazione centrata su strumenti alternativi come musica, sport e arte. “La missione è recuperare il patto educativo di cui il Papa parla. È la società il luogo della missione dell’educazione, di un patto che si è rotto e per il quale il Papa sente la responsabilità di tutti: del mondo della comunicazione, dell’impresa, del governo e della famiglia, di tutti. Bisogna recuperare questo patto, altrimenti i giovani restano nel mezzo e si sentono disorientati. Mentre al contrario devono essere attori e in modo concreto: questo è possibile. È necessario ricomporre e riunire”.

LA PEDAGOGIA DI FRANCESCO RIFLESSA IN SCHOLAS

A Scholas e alla sua pedagogia è stato poi dedicato l’ultimo numero della rivista della Congregazione guidata da Mons. Zani Educatio Catholica, che viene distribuita nelle scuole cattoliche di tutto il mondo. “Le cattedre Scholas cercano di dare risposte molto concrete”, ha concluso Italo Fiorin, membro della direzione scientifica della cattedre Scholas. “L’università non è un muro o una cittadella che si apre alle realtà solo perché ha degli interessi o perché risponde a logiche competitive. Qui da noi viene invitata a essere una risorsa e una risposta alla realtà. La proposta della cattedra di Scholas è di uscire dall’accademia per incontrare la realtà, perché dialogo è sentire e mettersi dal punto di vista degli altri”.

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