Sono le otto di sera, il maccherone è infilato nella forchetta. È il primo: l’inizio della cena. È pieno di sugo e imbiancato da una leggera nevicata di parmigiano… Squilla il telefono. Chi è a quest’ora? Dov’è il telefono? I cordless non sono mai al loro posto. Eccolo. “Buonasera signora Maria (e già qui comincio a capire…), sono Roberta di Vattelapesca e vorrei proporle le nostre ultime offerte”. Il libero mercato ha interrotto la mia cena.
Oltre a interrompere i pasti serali, bisogna ammettere che l’economia di mercato garantisce qualità più alta e prezzi più bassi, ma anche una maggiore varietà nei beni e nei servizi. Tuttavia, al di là del mio maccherone, non mancano gli effetti collaterali: cartelli, fusioni anticoncorrenziali, dumping sociale, depauperamento dell’ambiente. Per capirne di più, noi di Telos A&S abbiamo intervistato per PRIMOPIANOSCALAC Mark Leddy, avvocato, uno dei massimi esperti mondiali in tema di concorrenza.
Leddy sottolinea come il diritto che riguarda l’antitrust sia cresciuto in modo esponenziale nel mondo, per garantire il vantaggio del consumatore limitando, al contempo, gli effetti negativi: “Nel 1971, quando ho iniziato la mia carriera di avvocato specializzato in diritto della concorrenza al Dipartimento USA di Giustizia, c’erano soltanto quattro regolamentazioni in vigore: Stati Uniti, la nascente Commissione Europea, la Germania e il Giappone. […] Oggi ci sono più di 100 Paesi con una regolamentazione per il controllo delle fusioni e dei cartelli, molti dei quali si occupano anche di aiuti di Stato ed altre questioni legate a questo tipo di aiuti.”
Nelle parole di Mark Leddy si legge una profonda fiducia nella libertà del mercato. La proliferazione di prodotti e servizi sempre più sofisticati è, a suo avviso, un “motore per la crescita e il benessere sociale”. È un motore che vogliamo tutti, non ci sono dubbi. I dubbi ci sono invece sul prezzo da pagare per farlo funzionare e sui correttivi per farlo funzionare al meglio. Sono necessari “accordi sulle politiche della concorrenza e su quelle ambientali che potenzino il libero mercato ma allo stesso tempo riducano l’ineguaglianza e proteggano l’ambiente”. In un mondo globalizzato e litigioso è possibile trovare questi accordi? Difficile dirlo.