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La collaborazione fra Aeronautica Militare e imprese spiegate dal generale Vecciarelli

vecciarelli, Aeronautica

In un mondo di complessità e competizione crescenti, la cooperazione tra industria e istituzioni è fondamentale per poter raggiungere gli obiettivi che il Paese si prefigge. Gli ingredienti per il successo sono “una forte motivazione e coesione”. Parola del generale Enzo Vecciarelli, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, che Formiche ha potuto intervistare nel corso del salone di Farnborough, il celebre air show britannico che va in scena in questi giorni alle porte di Londra. Lo abbiamo incontrato a margine della firma dell’accordo che l’Arma Azzurra ha siglato con Leonardo, finalizzato a realizzare a Galatina (sede del 16° Stormo) l’International flight training school, la prima scuola europea per il training avanzato dei futuri piloti dei più moderni velivoli da combattimento. Si tratta di una vera e propria “partnership pubblico-privata – ha detto Vecciarelli – un’idea contagiosa che potrà estendersi ad altri settori della difesa”.

Generale, la presenza italiana al salone di quest’anno pare importante. Qual è il suo giudizio?

Non posso che essere d’accordo. L’industria italiana si è presentata con le idee chiare, sistemi estremamente competitivi e tecnologie all’avanguardia. La presenza del ministro della Difesa ha suggellato questo slancio per una rinnovata strategia nazionale di rinnovamento e crescita. Quando ci muoviamo come Paese, siamo più concreti.

La Scuola di volo per il training avanzato dei piloti rappresenta di fatto una sorta di partnership pubblico-privata. Vedete altre opportunità di questo tipo?

È un’idea realizzata grazie alla determinazione di molti, frutto della bontà della nostra tradizione nell’addestramento, della competenza del nostro personale, della leadership tecnica della nostra industria nella realizzazione di piattaforme e sistemi per l’addestramento al volo, ma anche per la contingenza della buona volontà a cooperare, a tutto tondo, tra istituzioni e realtà industriali. Sono sicuro che sarà un’idea contagiosa che potrà estendersi in altri settori della difesa.

Intanto, al salone di Farnborough, il ministero della Difesa condivide uno stand con l’Aiad (la Federazione della aziende del settore). Quanto è importante questa cooperazione tra istituzioni e industria?

È fondamentale. Sono sicuro che questo è un passo fondamentale per il successo. Quando siamo in grado di articolare la nostra visione e condividerla capillarmente, si può generare una forte motivazione e coesione: gli ingredienti necessari al raggiungimento degli obiettivi.

Tra Pesco e Fondo europeo di difesa (Edf), la difesa comune è destinata a essere un contesto in crescita. Come si presenta l’Italia a livello industriale e di competenze militari?

Siamo competitivi. Se a questo aggiungiamo il giusto desiderio di concretezza, riusciremo a cogliere, in questo momento di incertezze, anche nuove opportunità che sono, senza dubbio, alla portata del nostro Paese.

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