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Commissione europea e Confindustria bacchettano Di Maio e Salvini. L’isolamento non paga

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Le dichiarazioni del vice premier Luigi Di Maio espresse ieri riguardo la situazione della nave Diciotti hanno sicuramente avuto una conseguenza, ovvero la risposta decisa da parte del portavoce della Commissione Ue Alexander Winterstein. Questa mattina infatti a Bruxelles Winterstein ha detto che le accuse, tanto meno le minacce, in questi casi non aiutano.

“Stiamo lavorando più duro che mai per trovare una soluzione per le persone a bordo” della Diciotti “quindi se ci vuole più tempo non è per mancanza di sforzi da parte nostra”.

“Non abbiamo l’abitudine di commentare sulle dichiarazioni di altre persone, quindi non farò alcun commento specifico, ma lasciatemi dire alcune cose di natura generale”, ha risposto il portavoce a chi chiedeva appunto di replicare alle parole di Di Maio. “Come abbiamo spiegato negli ultimi giorni, la Commissione lavora intensamente per una soluzione della situazione delle persone a bordo della Diciotti, per uno sbarco sicuro al più presto. Lo facciamo fin dal primo momento in cui ci è pervenuta una richiesta di sostegno al coordinamento da parte del governo italiano, trovare una soluzione per le persone a bordo è la nostra priorità principale: è su questo che siamo concentrati ed è su questo che pensiamo che tutti gli altri dovrebbero concentrarsi”.

Quindi, ha proseguito: “Non lanciamoci in accuse. Crediamo anche che commenti non costruttivi, figuriamoci minacce, non aiutano e non ci porteranno più vicini a una soluzione. L’unione europea è una comunità di regole e opera sulla base di regole, non di minacce. Perciò invitiamo tutte le parti coinvolte a lavorare insieme in modo costruttivo per trovare una rapida soluzione per le persone a bordo” della nave Diciotti.

Le parole di Di Maio riguardavano infatti proprio il comportamento dell’Ue: “Se l’Unione Europea si ostina con questo atteggiamento, se domani dalla riunione della Commissione europea non esce nulla e non decidono nulla sulla nave Diciotti e sulla redistribuzione dei migranti, io e tutto il MoVimento 5 Stelle non siamo più disposti a dare 20 miliardi all’Unione europea ogni anno”.

Da una parte quindi la Commissione che deve decidere come muoversi, dall’altra scelte di governo ben definite, criticate fortemente dalle associazioni del Tavolo Asilo che chiedono “con urgenza al governo italiano di autorizzare lo sbarco delle 150 persone ancora a bordo della nave Diciotti”.

In questo braccio di ferro è intervenuta anche Angela Merkel che attraverso il suo portavoce ha espresso solidarietà all’Italia.

“Paesi particolarmente colpiti dal fenomeno migratorio, e l’Italia è fra questi, non possono essere lasciati soli. Tutti gli Stati devono collaborare e si deve arrivare a una soluzione comune”. Così proprio Ulrike Demmer, portavoce delle cancelliera.

“È noto il nostro atteggiamento generale: servono soluzioni durature e affidabili nel procedimento per salvare i migranti. E questa vanno elaborate in Europa – ha concluso -. La Germania è ovviamente pronta a dare il suo contributo”.

Altra voce che si è levata in questa giornata febbrile, quella di Vincenzo Boccia, intervenuto sul governo al Meeting 2018 di Rimini. Il presidente di Confindustria interviene sul suo terreno nel criticare il governo e spiega come il rapporto con l’esecutivo non sia iniziato sotto buoni auspici, ovvero è stato in salita, e auspica però una ripresa in vista della legge di Bilancio.

“Questo Paese ha bisogno di soluzioni: basterebbe una flat tax di detassazione e decontribuzione totale per i primi 2-3 anni per i giovani. Questo è un progetto di inclusione, in linea con il patto per la fabbrica”, ha dichiarato il presidente di Confindustria. “Se vuoi fare una società che esclude, la mattina ti svegli, trovi le colpe degli altri, ti lamenti e produci una nuova politica economica”.

“Chi è al governo è sistema non antisistema e non può quindi continuare a comportarsi come se fosse all’opposizione”. Ha aggiunto, per poi rincarare: “Quando diciamo che aumenta lo spread (tra BTp e bund tedeschi) e ci lamentiamo con gli altri vorrei ricordare che lo spread è un effetto e non una causa. Se confondiamo la causa con l’effetto dobbiamo fare un corso di formazione elementare dei fondamentali di economia e le parti sociali possono servire anche a questo”.

Infine, Boccia riguardo effetti sui mercati che potrebbe avere la nuova legge di Bilancio. “Dobbiamo stare molto attenti agli effetti – sottolinea -, alla reazione dei mercati, sulla percezione che hanno dell’Italia, ricordando che l’Italia ha i fondamentali economici a posto e deve evitare di fare politiche economiche ‘allegre’ in termini di deficit, che possono dare la percezione a investitori internazionali di rischiosità o di negatività”.

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