Sono 35 al momento, le vittime accertate del crollo del ponte Morandi a Genova, ma il bilancio è destinato a salire. Il crollo del ponte che prende il nome dal suo progettista, Riccardo Morandi, ingegnere romano, su cui scorre il tratto terminale dell’A10, è avvenuto questa mattina intorno alle 11,50.
“Siamo purtroppo ad una trentina di morti accertati e feriti anche in gravi condizioni”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Catania. E mentre nel nostro Paese si contano le vittime, il dibattito è tutto sulle responsabilità di una infrastruttura che qualcuno in passato aveva anche pensato di demolire a causa di una elevata sensibilità al degrado dei materiali che lo ha sottoposto ad una continua manutenzione.
LE ORIGINI
L’opera lunga 1.182 metri è stata costruita tra il 1963 e il 1967, anno della sua inaugurazione. Costruito dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua è noto per questo come “Ponte delle Condotte”. Fu edificato con una struttura mista: cemento armato precompresso per l’impalcato e cemento armato ordinario per le torri e le pile. All’inaugurazione, il 4 settembre 1967, era presente il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.
LA MANUTENZIONE
Il ponte era soggetto a “manutenzione da tempo e aveva qualche problema”, ha affermato il sottosegretario alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, intervistato da ‘Rainews’. “È una vera tragedia”, ha aggiunto l’esponente ligure della Lega. “I camion e le macchine hanno fatto un volo di 70 metri”, ha spiegato, “ci sono numerose vittime, anche qualche superstite, stanno sgomberando le case”.
“Il crollo del Ponte Morandi è una enorme sciagura. È una delle opere di ingegneria più importanti del nostro Paese collocata in un nodo nevralgico della nostra viabilità. Come nel caso degli incidenti ferroviari anche nelle strade ed autostrade abbiamo il livello assai scadente delle manutenzioni nonostante siano ben remunerate ai concessionari delle rispettive tratte. Al di la’ della solidarietà dei parlamentari piemontesi alle vittime di questa assurda tragedia ed agli amici della regione Liguria che pagheranno a caro prezzo una interruzione viaria così strategica, ci sarà una nostra azione parlamentare per individuare responsabilità di chi ha il dovere di fare controlli e manutenzione che avrebbero sicuramente escluso un fatto di tali proporzioni”, scrivono in una nota i parlamentari piemontesi di Forza Italia.
L’INTERVENTO DELLA POLIZIA
Fonti di polizia intervenute sul luogo del crollo di Ponte Morandi hanno parlato inizialmente di vittime, senza specificare il numero. “La situazione è confusa: le macerie sono molte. Crollando, il ponte ha polverizzato tutto quello che c’era sotto”. Dalle macerie si stanno estraendo diversi feriti. Sul posto l’elisoccorso, allertati tutti gli ospedali genovesi.
LA MESSA IN SICUREZZA
Il ponte, spiegano da Rfi, passa proprio sopra lo scalo merci di Campasso, dove non ci sono linee in esercizio ma due linee secondarie che vengono utilizzate soltanto in casi particolari. La circolazione è stata tuttavia sospesa su tutto il nodo di Genova per motivi di sicurezza.
Il crollo del ponte sull’autostrada A10 a Genova ha fatto subito il giro di tutto il mondo. Dalla Bbc al Telegraph, da Le Monde a El Pais, passando anche per i media tedeschi come la Dpa e Russia Today. La notizia del disastro rimbalza fino in Asia, attraverso i media cinesi e indiani.
IL TWEET DI SALVINI
“Stiamo seguendo minuto per minuto la situazione del crollo del ponte di Genova, ringrazio fin da ora i 200 Vigili del Fuoco (e tutti gli altri eroi) che stanno già adesso lavorando per salvare vite”, ha scritto subito dopo l’accaduto in un tweet il ministro dell’Interno Matteo Salvini dalla sala operativa nazionale dei Vigili del Fuoco.
LE PAROLE DI TONINELLI
Al Tg1 il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli in merito al crollo del Ponte Morandi a Genova ha detto: “In questi 60 giorni di governo abbiamo dato immediatamente mandato di lavorare sulla manutenzione e la messa in sicurezza, con un progetto per il monitoraggio dei attraverso dei sensori. Tanti ponti italiani, quasi tutti costruiti tra gli anni ’50 e ’70, hanno bisogno di manutenzione ordinaria. Questo governo e questo ministero metteranno i soldi li’, per evitare che capitino ancora tragedie di questo tipo. Da cittadino italiano mi dispiace constatare come sulla manutenzione ordinaria non si sia fatto a sufficienza e questi fatti ne sono la testimonianza”. “Siamo in contatto con Autostrade e il Dipartimento Trasporti e Infrastrutture e le prime informazioni sembrerebbero dire che è un fatto eccezionale e che la manutenzione fosse stata fatta, ma non può essere così. Queste tragedie non possono e non devono capitare in un Paese civile come l’Italia. La manutenzione viene prima di ogni cosa e chi sarà verificato come responsabile deve pagare fino all’ultimo. Non è possibile vedere immagini di questo tipo, stiamo verificando e nelle prossime ore ci saranno maggiori informazioni”, ha aggiunto.
LA TESTIMONIANZA
“Ero in macchina alle 11.30 circa avevo appena passato il casello di Genova Aeroporto quando ho visto la prima coda di auto. Pioveva forte e ho pensato ad un incidente. Neanche il tempo di realizzare e ho visto decine di persone corrermi in contro a piedi. Piangevano e gridavano: ‘sta crollando il ponte, scappate'”. Lo racconta all’Adnkronos Silvia Rivetti, 30enne genovese, tra i testimoni del crollo di Ponte Morandi.
(Foto Twitter. Articolo in aggiornamento)