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Ricerca e difesa, ecco cosa prevede l’intesa fra Italia e Giappone

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“Missione compiuta”. Così il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo ha accolto l’approvazione da parte del governo, del disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’accordo tra Italia e Giappone nel campo della difesa. L’intesa, siglata a Tokyo nel maggio 2017 dall’allora ministro Roberta Pinotti, riguarda lo scambio e il trasferimento di equipaggiamenti e tecnologie miliari.

LE PAROLE DI TOFALO

“Su delega del ministro Elisabetta Trenta – spiega Tofalo in una nota – ho incontrato una delegazione della Commissione permanente per la sicurezza della Camera giapponese accompagnata da tre funzionari di supporto del ministero della Difesa e del ministero degli Affari esteri”. D’altronde, ha aggiunto il sottosegretario, “creare dei rapporti solidi con gli altri Paesi, soprattutto se lontani geograficamente e culturalmente, è un processo molto complesso”. Eppure, “negli ultimi anni l’Italia si è spesa molto per costruire con il Giappone i presupposti per condividere idee e progetti ad alto valore tecnologico”, ha detto Tofalo ricordando l’intesa del 2016 e i successivi accordo e memorandum del 2017. Proprio l’incontro dello scorso anno, “è stato un secondo importante passo, una realtà che ha favorito la costruzione di un nuovo accordo tra i nostri governi che riguarda il trasferimento di equipaggiamenti e tecnologie per la difesa”.

UNA RAPIDA RATIFICA

Nei giorni scorsi, “durante l’incontro (con la delegazione giapponese, ndr) avevo preso l’impegno con il capo delegazione Mr. Takeda e con tutti gli altri partecipanti di favorire una conclusione rapida dell’iter di quest’ultimo accordo e, con mio grande apprezzamento, i tempi sono stati velocissimi”. Così, Tofalo ringrazia il ministro Trenta, da cui ha ricevuto la delega per incontrare la delegazione giapponese, e tutto il governo (a partire dal premier Giuseppe Conte) per la “tempestiva” approvazione del disegno di legge di ratifica ed esecuzione. Inoltre, i ringraziamenti del sottosegretario vanno al capo di Gabinetto del ministro, il generale Alberto Rosso, e al segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti Carlo Magrassi, per le figure “che mi hanno mandato in supporto per un’ottimale conduzione dell’incontro”.

UN RISULTATO DA SISTEMA-PAESE

“Quando il nostro Paese raggiunge un obiettivo di questa portata, il merito non è mai di una sola persona, è sempre un lavoro corale su più livelli portato avanti da servitori dello Stato che hanno ben chiari i concetti di istituzione e di bene comune”, ha detto il sottosegretario. Non a caso, “il sistema-Paese si costruisce così, giorno dopo giorno, valorizzando il lavoro di militari, tecnici e politici”.

L’ACCORDO

L’accordo, spiega una nota di Palazzo Chigi, “mira a intensificare i rapporti a livello tecnico-industriale con il Giappone. La sua sottoscrizione consentirà un più efficace sostegno agli interessi delle industrie nazionali di difesa, facilitando la costituzione di partenariati industriali, nel rigoroso rispetto dei principi, delle norme e delle procedure in materia di materiali d’armamento”. In altre parole, ha spiegato ancora Tofalo, “consentirà ai nostri Paesi di condividere conoscenze strategiche in ambito tecnologico”. Da oggi, ha aggiunto, “l’Italia potrà contare ancora di più su un partner importante in una regione strategica per gli equilibri globali”, con cui i rapporti risalgono al 1866, quando fu firmato il Trattato di amicizia e commercio. Al centro dell’intesa, non solo il trasferimento di equipaggiamenti militari, ma anche la condivisione di prospettive emerse nel recente incontro su diversi temi: “La sicurezza nazionale, la difesa cibernetica e gli attuali scenari internazionali, in particolare la situazione geopolitica del nord Africa e del Mediterraneo”, spiega una nota di Palazzo Baracchini. In quell’occasione, dalla delegazione giapponese era arrivato un messaggio importante per il nostro Paese: “L’Italia rappresenta per il Giappone uno dei principali Paesi occidentali con cui dialogare e cooperare nello sviluppo e nella ricerca tecnologica”.

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