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Perché non possiamo dire “buone vacanze” agli italiani

Regionalismo, province digitale, italiani, riforma costituzionale

Pensavo che il decreto del non lavoro fosse un provvedimento vergognoso, ma non c’è limite al peggio: la vis feroce della strumentalizzazione della vicenda della sospensione dell’obbligatorietà della vaccinazione sulla pelle dei piccoli italiani e i preannunci sulla legge di bilancio senza tenere conto della situazione economica e monetaria ci infilano nel tritacarne del declino che pare inarrestabile.

Resta da capire perché una persona seria come Tria avvalli l’annuncio del trio Conte Salvini Di Maio, che si fa della legge di stabilità prossima. Abbattimento della legge Fornero, reddito di cittadinanza, flat tax nel frattempo divenuta dual tax. Le banche centrali stanno resettando la fine stagione dei mega stimoli monetari che dal 2008 hanno consentito la ripresa economica dopo la crisi finanziaria. Negli ultimi giorni e dunque alle idi di agosto le inquietudini dei mercati finanziari si sono fatti sentire massacrando Borsa e titoli di Stato, e rimesso in pista l’aumento dello spread, dove finirà inghiottita una manciata di miliardi per oneri diretti (costo del debito) e indiretti (banche strozzate che tornano a rarefare il credito all’economia reale).

Infatti il trio Bce, Bank of England e la Fed hanno rialzato i tassi di interesse e dunque il duo verde e pentastellato, con il “seduttivo e asettico avvocato degli italiani” non solo a corto di competenze economiche, ma soprattutto alla faccia degli interessi dell’economia italiana, hanno deliberatamente ignorato la situazione in cui ci troviamo, pensando solo a mantenere i loro interessi sul seggiolone del potere. A settembre fine del Quantitative Easing, ovvero l’acquisto dei titoli pubblici dei paesi dell’eurozona da parte della Bce, noi avanti con il conflitto tra i vincoli finanziari europei e nostrani con sprechi del governo, incapace a cominciare dal decreto taglia posti di lavoro e gambe delle imprese con la legge di instabilità che attaccherà alla giugulare il nostro sistema di debito a cominciare dalle clausule di salvaguardia per coprire le spese strutturali che ammontano per l’iva a 12,5 miliardi,più 3,5 miliardi per le missioni internazionali, più 7miliardi per arrivare a quota 100 sulle pensioni,più 17 miliardi per il reddito di cittadinanza e più 50 miliardi per la flat tax.

Noi italiani abbiamo ben presenti i limiti, le fragilità e il dilettantismo di questo governo e del patto populista-sovranista che lo sorregge, e sappiamo che si sta per scatenare una bufera, perché per esempio le tasse in più agli italiani le hanno già messe, a cominciare dall’indennità risarcitoria richiesta al datore di lavoro in caso di licenziamento, l’incentivo ridicolo alle imprese che è scomparso, l’innalzamento del pedaggio stradale, la rimodulazione dell’iva sui beni di lusso che arriverà per rastrellare quei 12,5 miliardi che servono per non aumentarla e il taglio delle detrazioni che sarà per gli italiani un aggravio fiscale.

Siamo oltretutto in una situazione internazionale che ha perso la bussola, se persino certezze granitiche di sempre come l’atlantismo sembrano venir meno per l’autolesionismo dell’Occidente e come sempre, sarà l’economia a fare da cartina di tornasole. In Italia viviamo un quadro congiunturale caratterizzato ormai da qualche mese, e in via di accentuazione, da un netto rallentamento della crescita, che in mancanza di stimoli ci riporterebbe tra questo e il prossimo anno nella zona grigia dello “zero virgola”, con il conseguente allargamento della già ampia forbice che distanzia l’andamento del nostro pil da quello europeo e americano.

Tria parla di “avvio delle riforme”, ma non ci sono risorse e una manovra maldestramente espansiva, senza badare ai vincoli europei ci metterebbe in rotta di collisione con la reazione dei mercati e dell’Europa che non si farebbero attendere. Già dopo il decreto taglia occupazione ne abbiamo un assaggio, con lo spread arrivato a toccare i 270 punti e i Btp oltre il 3% di rendimento. Non me la sento di augurarci buone vacanze perché prenderei volentieri una secchio di acqua ghiacciata e la butterei in testa al “trio lescano” senza aspettare ferragosto. Non credo di essere la sola. E comunque non mi rassegno al sultanismo incompetente e nefasto.


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