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Percezioni. Perché dobbiamo invertire la rotta

L’Italia è un grande Paese. E soprattutto, è un posto sicuro dove vivere: i reati sono quasi tutti in calo continuo e Roma si conferma da dieci anni come la capitale europea più sicura. A dispetto della realtà, però, si va insediando nell’opinione pubblica una percezione distante e quasi opposta: l’agenda mediatica è totalmente incentrata sul tema migranti (che sono tutto sommato pochi e ben gestibili) con una ricorrenza ossessiva di barche e barconi, rifugiati e richiedenti asilo.

Il dato di realtà riporta con i piedi per terra.

Il Sole24Ore ha pubblicato un infodata interessante in materia: in Svezia ogni mille abitanti ci sono 23,4 rifugiati; in Germania 8,1 e in Italia 2,4. Fonte dei dati: Unhcr. (http://www.infodata.ilsole24ore.com/2018/06/20/immigrazione-scopri-quanti-vivono-rifugiati-europei/)

Anche l’Ispi ha realizzato un Fact Checking pubblicato nel giugno 2018 in cui smentisce, grazie ai dati del Viminale, quasi tutti i luoghi comuni circolanti sull’immigrazione.

Qui l’infografica: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/fact-checking-migrazioni-2018-20415

Il divario tra realtà e percezione è all’origine di continui e ridondanti battibecchi in ogni confronto pubblico. Dall’autobus a Twitter, dal bar a Facebook, dai salotti televisivi al Parlamento è un ripetersi di fake news contro dati oggettivi.

Come se ci fosse un’Italia “non credente”: un Paese che non si fida più non della religione ma della religione civile, cioè dello Stato, delle istituzioni, della politica, dei giornali, dell’università e della ricerca, dei rilevamenti statistici, e se è per questo neanche della scienza. Una parte del Paese che ha invertito i sensori. L’Italia “non credente” che passa dai sacerdoti agli stregoni, agli sciamani. Nessuna sorpresa se questi ultimi, divinando a modo loro, leggono il mondo alla luce di quella che gli inglesi chiamano misperception, errore percettivo.

Questo è il quadro dell’Italia dimostrato dall’Indice della Misperception appena pubblicato: dodicesimi al mondo e primi in Europa per visione distorta del reale. Un risultato di cui andare poco fieri, ma su cui ragionare per invertire la rotta.

Se potessi fare da consulente per un giorno al Ministro dell’Interno gli suggerirei di rassicurare i suoi cittadini, con i dati forniti dal suo Ministero: una conferenza stampa dal titolo “Italia, ancora in calo tutti i reati”. Una campagna di affissioni pubbliche: “Roma, capitale più sicura in Europa, già da dieci anni”. Una serie di spot: “Più sicuri che mai”.

Ma ho la percezione che non questo non succederà.

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