A settembre incontrerà i sindacati per stabilire indicatori e obiettivi per la valutazione del personale scolastico, ai fini della corresponsione del bonus. Poi si cercherà di stringere le relazioni fra mondo del lavoro e istruzione tecnica e professionale. Infine, il tema della valorizzazione delle scuole paritarie, che “si avvicinano agli standard di quelle statali e nuovi concorsi ordinari”. Fino a dare “nuova vita e nuova veste al regolamento dell’autonomia scolastica, ormai al traguardo dei venti anni”. Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti al Meeting di Rimini, incalzato dai giornalisti prima e parlando dal palco poi, ha cercato di assumere degli impegni per quanto riguarda il futuro immediato della scuola italiana, per quanto possibile.
Prima dell’incontro, intitolato ”L’istruzione rende l’uomo felice?”, una conversazione con soggetti che vivono in maniera diretta quella che è la realtà del mondo della scuola – un preside, un’insegnante di matematica, il presidente del consiglio di amministrazione di una scuola paritaria, uno studente – in cui Bussetti ha risposto una ad una alle loro domande, il ministro ha conversato con i giornalisti. Su Formiche.net riportiamo la conversazione completa.
Dopo il caso di Genova si è parlato di un grande piano per la verifica e la salute delle infrastrutture, qualcuno ha detto che servirebbe anche alla scuola. Si farà anche per la scuola una verifica degli istituti scolastici?
L’idea del governo è chiaramente quella di monitorare tutta la situazione legata alle infrastrutture in generale su cui verrà compresa anche la scuola. Ancora prima della tragica vicenda di Genova avevamo stanziato sette miliardi per la messa a norma degli edifici scolastici, che è una prima di parte del programma di completamento di tutta una revisione e messa a norma di tutte le strutture.
Si dice che questi soldi erano già disponibili e non erano stati spesi.
Da un punto di vista fiscale, amministrativo e contabile non so darle la giusta definizione, sta di certo che li ho trovati e adesso li utilizziamo.
Per quanto riguarda l’inizio dell’anno scolastico, cosa aspettarsi. Sarà un inizio tranquillo, ci saranno giri di cattedra, assunzioni?
Noi siamo arrivati a inizio giugno, quando l’avvio dell’anno scolastico comincia con le domande che presentano gli insegnanti per andare in pensione, e con le prescrizioni di gennaio e febbraio. La macchina si mette in moto all’inizio dell’anno solare per essere pronti a settembre. Noi siamo già intervenuti con alcune modifiche rispetto a quello che è stato l’avvio dell’anno scorso, siamo presenti con i vari direttori generali in questi giorni, abbiamo mandato una lettera anche ieri, perché vogliamo che tutte le operazioni avvengano chiaramente in regole, poi chiaramente qualche problema come sempre ci sarà, ma noi siamo pronti a intervenire.
C’è poi la questione delle autocertificazioni per i vaccini. Da questo punto di vista, prevedete un inizio di anno scolastico regolare.
Ho chiesto un incontro a due giorni con le organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione, mi confronterò con il ministro Grillo per fare chiarezza anche su questo aspetto.
Della Buona Scuola di Renzi, cosa terrà e cosa invece vorrà assolutamente cambiare con il suo governo?
Abbiamo già modificato alcuni aspetti, altri lo faremo, non vogliamo creare strappi rispetto a una riforma che in questo momento è in atto ma stiamo portando tutta una serie di modifiche per creare le condizioni per ripartire.
C’è una questione che riguarda le scuole paritarie, nel programma dei Cinque Stelle si parlava di abolire i finanziamenti per questo tipo di scuole. Alla fine invece quale sarà la soluzione del governo, visto che la Lega ha sensibilità diverse su questo tema?
Le scuole paritarie, che conosco molto bene come sistema, fanno parte del nostro sistema di istruzione, che anche la stessa costituzione prevede. Finanziamenti? Non sono proprio tali, ma sono sostegno e aiuto, e dovrà essere così per chi effettivamente produce un’ottima qualità e un punto di vista dell’offerta formativa.
Anche perché il sistema delle scuole paritarie è complementare a quelle statali?
No, non è complementare, quello della nostra scuola è un sistema unico che comprende le scuole statali e le scuole paritarie.
Per quanto riguarda l’esame di maturità conferma che dall’anno prossimo cambierà, come era nella Buona scuola di Renzi?
Su questo ci stiamo movendo e tra breve dovremmo intervenire per modificare alcuni aspetti dell’esame di stato per il 2018-2019.
Puntare sull’educazione può fare bene all’istruzione?
La base dell’istruzione è l’educazione, ma educazione si deve intendere proprio nel vero senso etimologico. Essere aperti al fuori, saper fare uscire le potenzialità, e lì bisogna essere bravi con gli strumenti e le metodologie adatte perché si riesca a lavorare sui nostri studenti a sviluppare le loro potenzialità.
Prospettive concorsi?
I concorsi saranno anche utilizzati per il nuovo reclutamento sia del personale docente che non docente. Ci saranno e abbiamo intenzione di maturarli da settembre. Consideriamo che dobbiamo rivedere tutto un sistema che in questo momento ha tante posizioni da chiarire. Ci vuole calma, ordine e tanta attenzione e riflessione.
Si è parlato di questo piano delle infrastrutture che non riguarderà solo i ponti ma anche l’edilizia scolastica. Lei cosa vorrebbe rimettere a posto, quale sarà il rammendo?
Noi dobbiamo metterle prima di tutto a norma: documento valutazione dei rischi, certificazione degli impianti elettrici e termici, in maniera che siano sicuri da questo punto di vista. Questo deve essere un primo passo, anche se abbiamo dati sconfortanti da questo punto di vista. Abbiamo trovato delle risorse, e saranno le prime, poi ne verranno altre. Una stima precisa la faremo in conferenza stato regioni prossimamente.