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Siria e industria della difesa. Così la Turchia si consegna al Cremlino

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Due debolezze possono fare una forza? Mosca ed Ankara vogliono provarci e ne è la conferma l’incontro dei due ministri degli esteri, Sergej Lavrov e Mevlut Cavusoglu. L’appuntamento nella capitale russa è finalizzato all’analisi della situazione in Siria e in particolare sugli ultimi sviluppi nel governatorato di Idlib, in Siria nord-occidentale, in gran parte controllato dai ribelli. Quel fronte di scontro potrebbe infatti incrinare la collaborazione tra Turchia e Russia (che in Siria è alleata con l’Iran, avversaria di Ankara). Questa premura è dovuta anche al fatto che le due diplomazie sono al lavoro per un incontro tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e l’omologo russo Vladimir Putin da svolgersi presto. Un faccia a faccia potrebbe esserci a margine della riunione trilaterale sulla Siria con Russia, Turchia e Iran. Il vertice fra le parti del processo di Astana avviato nel 2017 per il raggiungimento di una soluzione politica al conflitto in Siria, sarebbe infatti stato fissato per i primi di settembre.

I contatti fra Russia e Turchia nell’ultimo periodo d’altronde sono molto frequenti. L’agenzia di stampa Nova ricorda come lo scorso 17 agosto il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu e l’omologo turco Hulusi Akar hanno discusso della situazione umanitaria in Siria e della cooperazione tra Russia e Turchia nel corso di un incontro a Mosca. Il rafforzamento della cooperazione proprio nell’industria della difesa è stato ribadito proprio dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Rosoboronexport, Aleksander Mikhejiev, durante una conferenza stampa a Mosca, ha dichiarato che l’azienda statale russa per le esportazioni di armamenti inizierà ad attuare il contratto per la consegna di sistemi missilistici di difesa aerea S-400 in Turchia nel 2019. “Per quanto riguarda la consegna degli S-400 alla Turchia – si legge sull’agenzia Nova – l’accordo sta procedendo entro i termini concordati e nel 2019 inizieremo a soddisfare il contratto”, ha affermato Mikhejiev. La fornitura degli S-400 si inserisce nel progressivo avvicinamento della Turchia alla Russia avvenuto negli ultimi anni, cui si accompagna il parallelo deterioramento dei rapporti tra Ankara e Washington, alleate nella Nato dal 1952. Per la stessa Alleanza atlantica, l’acquisizione degli S-400 da parte della Turchia costituisce un motivo di elevata preoccupazione, data l’incompatibilità del sistema russo con il dispositivo di difesa della Nato.

Nelle ultime settimane, la Turchia e la Russia sono state entrambe colpite da sanzioni economiche disposte dal governo degli Stati Uniti in reazione al caso del pastore evangelico statunitense, Andrew Brunson, dal 2016 detenuto dalle autorità turche per legami con gli autori del tentato golpe del luglio 2016. La decisione di Washington ha spinto Ankara ad avviare un boicottaggio dei prodotti statunitensi. Lo scontro tra Ankara e Washington ha portato la lira turca, già colpita dalle preoccupazioni degli investitori sulla stabilità finanziaria della Turchia, a toccare minimi storici sul dollaro a partire dal primo agosto. Se sei nemico del mio nemico, sei mio amico. Fino al prossimo cambiamento della parte in commedia, almeno.

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