Cento giorni per trovare una quadra, una sintesi di due visioni distanti per alcuni versi e vicine per altri, che dopo il voto del 4 marzo hanno dato vita, non senza un lungo travaglio, alla XVIII legislatura. Il governo guidato da Giuseppe Conte ha prestato giuramento il 1° marzo e ieri ha raggiunto i 100 giorni in carica. Rispetto alla precedente legislatura, quello gialloverde è un governo più giovane, ma anche quello che le quote rosa più basse rispetto al 2013. L’attività legislativa ha visto l’approvazione di 10 leggi e, malgrado un rapporto spesso conflittuale con la stampa, il governo di Matteo Salvini e Luigi Di Maio gode di un consenso popolare che raggiunge il 60%.
I PRIMI 100 GIORNI
Secondo un’analisi pubblicata da openpolis, il governo Conte rispetto agli esecutivi precedenti ha messo in campo meno provvedimenti politici (2 su 17 deliberati dal Consiglio dei ministri) e in Parlamento ha approvato 10 leggi: 4 decreti convertiti in legge ereditati dal precedente governo Gentiloni, l’istituzione di 2 commissioni d’inchiesta e 4 provvedimenti proposti dalla squadra di Conte. In questi primi 100 giorni, poi, sono stati discussi in aula solo 2 testi di iniziativa parlamentare ottenendo una prima approvazione, ossia il ddl Meloni sulla sicurezza dei bambini in auto, e il ddl Romeo sul terzo settore.
FIDUCIA IN PARLAMENTO
Con l’estate alle spalle e la manovra alle porte, questo esecutivo, si muove in Parlamento con una maggioranza non troppo tranquillizzante. Infatti, come i governi Renzi e Gentiloni, non può fare affidamento su un’ampia maggioranza. Al voto di fiducia, infatti, l’esecutivo aveva ottenuto 350 voti favorevoli, solamente 34 oltre la soglia di maggioranza (quota 316). Si tratta, nota openpolis, del peggior risultato per un governo al suo insediamento dall’esecutivo Letta ad oggi. E se alla Camera la maggioranza è risicata, lo stesso vale per il Senato, in cui i senatori a sostegno dell’esecutivo sono stati 171, solamente 10 oltre quota 161 della maggioranza assoluta. Avevano fatto peggio gli esecutivi Renzi e Gentiloni, entrambi con 8 voti di scarto.
FIDUCIA TRA LA GENTE
Se la fiducia in Parlamento si gioca su numeri risicati, il consenso tra i cittadini, invece, è tra i più alti registrati nelle ultime legislature. LE due forze politiche al governo, Movimento 5 Stelle e Lega, seppure con parabole differenti (M5S discendente, Lega ascendente) sommate superano il 60%. Secondo le rilevazioni di Swg, infatti, al rientro dalle ferie (3 settembre) il 32,2% degli italiani avrebbero votato per la Lega e il 28,3% il Movimento 5 Stelle, portando l’area di governo a consensi del 60,5%. Allo stesso modo, seppure senza raggiungere la soglia del 60%, gli altri istituti di sondaggi hanno registrato, in questi primi tre mesi, consensi crescendi per l’esecutivo in carica: per Lorien Consulting si è passati dal 53% dei primi giorni al 54% di agosto, mentre per Ipsos il gradimento del governo sarebbe al 58%. Queste percentuali, messe a confronto con i precedenti governi, scrive YouTrend, mostrano che negli ultimi otto anni solo il governo Renzi ha visto un simile risultato a 100 giorni dal giuramento
COMPOSIZIONE
Non si può non tenere conto della peculiarità del governo Conte in quanto a età media ed esordienti. Openpolis spiega infatti che “tra gli esecutivi politici che si sono susseguiti dal 1948 ad oggi, mai la percentuale di esordienti era stata così alta. L’89,50% dei ministri indicati da Giuseppe Conte non aveva infatti mai svolto quell’incarico prima, con solo Savona e Moavero Milanesi che avevano nel proprio curriculum precedenti ruoli da ministro”. Allo stesso modo, e in funzione della natura dei pariti al governo (Movimento 5 Stelle forza politica giovani e Lega profondamente rinnovata nelle sue fila) l’età media si attesta sotto i 50 anni, precisamente 46. In controtendenza, invece, rispetto al passato, la presenza di donne: con sole 11 donne tra i ministri, viceministri e sottosegretari, si è registrato di gran lunga il dato più basso dal 2013 a oggi.