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Dialogo e cooperazione. Così l’Italia presidia il suo ruolo in Libia

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Dopo le ultime notizie, che in Libia hanno visto l’Italia stravolgere, o quantomeno valutare direzioni diverse nel percorso per contribuire alla stabilizzazione del Paese, oggi, il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha ricevuto a Palazzo Baracchini il vicepremier del governo libico di accordo nazionale, Ahmed Maiteeg.

Il colloquio è solo l’ultimo pezzo di un puzzle composto con pazienza dall’esecutivo italiano negli ultimi mesi. Un lavoro complesso di mediazione, premiato dal riconoscimento di una leadership nel Paese che pone Roma nella condizione di attore privilegiato nella regione, e che si avvia ad amplificare la sua prospettiva attraverso la conferenza internazionale del 10 novembre in Sicilia. “Pieno sostegno dall’Italia a un processo di pace che deve essere intra-libico”, ha sottolineato il ministro della Difesa nel corso dell’incontro con Maiteeg, in cui il tema principale resta l’evoluzione della situazione nella regione.

Anche se l’egida dell’Onu non è in alcun modo messa in discussione, come non lo è neppure l’appoggio al governo di Al Serraj, negli ultimi giorni l’incontro del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi con il generale della Cirenaica Khalifa Haftar, con il quale ha condiviso diversi obiettivi da attuare nella regione, ha messo in evidenza nuovi scenari possibili.

E tra il misterioso rientro dell’ambasciatore italiano in Libia e le voci che nelle ultime ore volevano una sua possibile sostituzione con il console Guido De Sanctis, è dovuta intervenire la Farnesina, che conuna smentita ufficiale ha messo fine alle illazioni che cominciavano a rincorrersi sulla vicenda.Il sito informativo Arab21, infatti, questa mattina aveva riportato la notizia secondo cui la Francia avrebbe fatto pressione sul generale Haftar perché questi chiedesse all’Italia di sostituire il proprio ambasciatore in Libia.

Intanto, il vice ministro degli Esteri italiano Emanuela Del Re, ha annunciato come l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e la Commissione Europea hanno firmato un accordo per la Libia sulla gestione di 50 milioni di euro destinati a 24 municipalità libiche. Le risorse saranno destinate ai bisogni di base, in particolare piccole infrastrutture, sanità, educazione, acqua ed energia e dei 50 milioni, circa 22 saranno gestiti direttamente dalla cooperazione italiana. Un passo fondamentale che rinforza ancora di più la posizione italiana nella regione libica: “L’Italia è delegata a gestire fondi importanti perché ha la fiducia totale dell’Ue”, ha detto Del Re. E ancora ha continuato il vice ministro italiano: “La firma sulla Libia mi emoziona, non siamo più nella logica emergenziale, ma siamo nella logica di un futuro che si costruisce passo passo, che sarà duraturo e che porterà a una grande stabilita’”.

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