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Da De Gasperi all’IA: come si scrive la storia. Lezioni di futuro
L’Europa (in)difesa. Tutte le mosse di Bruxelles

Chi c’era al seminario sulla Libia organizzato dalla Fondazione Craxi. Le foto

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Massimiliano Cricco
Massimiliano Cricco e Francesco Lefebvre
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Massimiliano Cricco e Francesco Lefebvre
Federico Cresti
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Federico Cresti
Margherita Boniver
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Margherita Boniver
Margherita Boniver
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Margherita Boniver
Stefania Craxi
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Stefania Craxi
Francesco Lefebvre e Leopoldo Nuti
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Francesco Lefebvre e Leopoldo Nuti
Luca Micheletta
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Luca Micheletta
Luca Micheletta
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Luca Micheletta
Luca Micheletta
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Luca Micheletta
Margherita Boniver e Stefania Craxi
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Margherita Boniver e Stefania Craxi
Leopoldo Nuti
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Leopoldo Nuti
Leopoldo Nuti
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Leopoldo Nuti
Francesco Lefebvre, Leopoldo Nuti e Federico Cresti
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Francesco Lefebvre, Leopoldo Nuti e Federico Cresti
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Francesco Lefebvre
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Stefania Craxi
Antonio Varsori e Francesco Lefebvre
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Antonio Varsori e Francesco Lefebvre
Antonio Varsori e Francesco Lefebvre
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Antonio Varsori e Francesco Lefebvre
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Luca Micheletta
e Francesco Lefebvre
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Francesco Lefebvre
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Francesco Lefebvre
Margherita Boniver
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Margherita Boniver
Margherita Boniver
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Margherita Boniver
Massimiliano Cricco e Francesco Lefebvre
Federico Cresti
Margherita Boniver
Margherita Boniver
Stefania Craxi
Francesco Lefebvre e Leopoldo Nuti
Luca Micheletta
Luca Micheletta
Luca Micheletta
Margherita Boniver e Stefania Craxi
Leopoldo Nuti
Leopoldo Nuti
Francesco Lefebvre, Leopoldo Nuti e Federico Cresti
Antonio Varsori e Francesco Lefebvre
Antonio Varsori e Francesco Lefebvre
e Francesco Lefebvre
Margherita Boniver
Margherita Boniver

“Come è possibile che il governo di Bettino Craxi sia ricordato come tra i più vicini agli Stati Uniti eppure abbia attraversato anche momenti di altissima tensione con i partner oltreoceano a partire dalla crisi di Sigonella e da quella della Libia?”. Questo il quesito, posto dal professor Leopoldo Nuti all’apertura dei lavori del convegno “La crisi libica dall’Operation Eldorado Canyon del 1986 ai giorni nostri – Una sfida per l’Europa”, promossa dalla Fondazione Bettino Craxi che si è svolta a Roma giovedì 26 maggio nella sede della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

(QUI LA CRONACA DELL’EVENTO DI PAOLA SACCHI)

“L’inizio del governo Craxi nell’83 coincide con la fase più grave della guerra fredda dopo la crisi di Cuba – continua il professor Nuti – e l’Italia riesce a inserirsi nel dialogo Usa-Urss anche con un occhio anche verso il medio-oriente. Craxi, nell’84, propone all’Urss una pausa nello schieramento degli euromissili, fa visita a Reagan e, nel dicembre dello stesso anno, incontra il leader dell’Olp Yasser Arafat“. Craxi, rispetto ai leader precedenti, volava talmente tanto che l’aereo dello stato maggiore dell’ Aeronautica veniva chiamato il “Palazzo Chigi volante”.

(TUTTI I DETTAGLI NELL’ARTICOLO DI PAOLA SACCHI)

Tra uditori e relatori, nel corso della mattinata, erano presenti anche i professori Francesco LefebvreMassimiliano Cricco e Federico CrestiLuca MichelettaArturo Varvelli,  l’ambasciatore Antonio Badini, l’ex ministro Margherita Boniver, e la figlia dell’ex premier Craxi, Margherita.

(Foto: Sveva Biocca @Svevabi) 

 

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