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Non solo Italia. L’Europa e la task force per l’etica dell’intelligenza artificiale

Di Francesca Rossi
intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale è ormai una realtà che pervade la nostra vita, con innumerevoli applicazioni positive in campi quali medicina, educazione, trasporti e pubblica amministrazione, ma anche alcune sfide, come l’impatto sul lavoro, la sua trasparenza e i possibili pregiudizi che potrebbe amplificare. Sfide che vanno risolte per assicurare un suo uso responsabile e benefico per tutti.

Molti governi in tutto il mondo stanno delineando linee-guida per lo sviluppo di questa tecnologia nel loro territorio. In Europa, Germania, Francia, Regno Unito e anche Italia hanno pubblicato documenti con princìpi e strategie per l’intelligenza artificiale. Inoltre, ad aprile la Commissione europea ha pubblicato le principali linee della strategia per l’AI, identificando tre punti-chiave: supportare la capacità tecnologica e industriale dell’Europa in AI, investendo in ricerca e innovazione; prepararsi ai cambiamenti socioeconomici, incoraggiando nuovi sistemi educativi e di training, anticipando modifiche del mercato del lavoro; costruire un sistema legale ed etico per l’AI basato sui valori europei.

Ben consci che questi temi vanno affrontati in un ambito multidisciplinare, la Commissione ha quindi scelto un gruppo di 52 esperti, tra cui ricercatori, filosofi, sociologi, attivisti, rappresentanti di aziende ed esperti di legge, di diritti umani e dei consumatori. Questa task force, di cui sono parte, sarà fondamentale per delineare lo sviluppo e l’uso dell’AI in Europa, non solo promuovendone lo sviluppo in modo innovativo e responsabile nei vari campi applicativi, ma anche aiutando l’Europa a diventare il punto di riferimento sull’AI nel mondo. Infatti, questo approccio collegiale è ritenuto da molti il migliore per guidare interi popoli verso un futuro in cui persone e macchine possano vivere e lavorare insieme, in una simbiosi positiva che risolva alcuni dei principali problemi aperti, quali quelli legati a economia, medicina e clima.

Due sono i compiti principali del gruppo di lavoro: definire, entro il 2018, le linee-guida etiche per l’AI in Europa, affrontando temi come bias (pregiudizi), trasparenza e interpretabilità, privatezza e proprietà dei dati, impatto sul mondo del lavoro e sul tessuto sociale; individuare, entro la prima metà del 2019, i migliori meccanismi per lo sviluppo dell’AI in Europa tramite azioni quali finanziamenti, incentivi, e creazione di nuovi poli di ricerca e innovazione. Il gruppo si è già riunito il 27 giugno. Gli argomenti sul piatto della discussione sono molti, la responsabilità è importante e i tempi sono limitati. Abbiamo quindi iniziato subito con entusiasmo, con l’intenzione di aiutare l’Europa a raggiungere il suo pieno potenziale e a guidare il resto del mondo in una discussione proficua e inclusiva.

Articolo pubblicato su Formiche 139

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