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Germania, 007 e ultradestra mettono in crisi Angela Merkel

Di Federica De Vincentis
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Bufera in Germania sul capo degli 007 tedeschi con possibili ripercussioni anche sul futuro della Grosse Koalition guidata da Angela Merkel.

CHE COSA STA ACCADENDO

A chiedere le dimissioni del numero uno del servizio d’intelligence BfV (Ufficio federale per la difesa della Costituzione), Hans-Georg Maassen, sono in primo luogo i socialdemocratici. Questi ultimi criticano pesantemente le affermazioni con le quali Maassen – contraddicendo la stessa Merkel – ha cercato di minimizzare le violenze verificatesi a Chemnitz, il 26 agosto, sostenendo che il video che testimoniava una vera e propria “caccia all’immigrato” per le strade della città sassone fosse in realtà “un falso”.

LE DICHIARAZIONI POLITICHE

Le parole dello 007 sono subito diventate oggetto di contesa politica. Kevin Kühnert, leader dei giovani dell’Spd, ha definito la vicenda come una “linea rossa”: se il capo del BfV dovesse restare al suo posto, ha sottolineato, “i socialdemocratici non potranno rimanere al governo come se nulla fosse”
Di diverso avviso il ministro degli Interni e leader del Csu, Horst Seehofer (del quale qualcuno ha chiesto le dimissioni), che ha invece rinnovato la sua fiducia a Maassen.

L’ACCUSA DI LEGAMI NON CHIARI

I fatti di Chemnitz, dove le proteste e le violenze di natura xenofoba si erano scatenate dopo all’accoltellamento di un giovane tedesco e dove è stato anche dato assalto ad un ristorante ebraico, hanno duramente scosso l’opinione pubblica tedesca. E per molti esponenti socialdemocratici, nel mirino non ci sono solo le recenti parole di Massen, ma anche la loro convinzione che in passato avrebbe avuto anche diversi incontri non facilmente giustificabili con diversi leader dell’Afd, che avrebbero finito per favorire un clima favorevole all’ultradestra.

ULTRADESTRA (E FAKE NEWS)

Le accuse dell’Spd si coniugano ad un clima reso ancora più infuocato dalla diffusione di fake news realizzate con il preciso intento di alimentare sentimenti anti-immigrazione, tanto più dopo quanto accaduto nella città della Sassonia. Come raccontato da Formiche.net, dal giorno seguente i disordini la polizia di Chemnitz ha iniziato a ricevere telefonate da parte di giornalisti che chiedevano commenti su fatti mai accaduti. Niente di ciò era vero. Ma come si erano diffuse queste notizie false, che avevano fatto breccia addirittura tra professionisti dell’informazione? Non ci è voluto molto a risalire al veicolo delle video-bufale, caricate e rilanciate, fino a diffondersi a macchia d’olio, sui social media e sembrerebbe soprattutto su YouTube. In particolare, uno di questi filmati attribuiva la crescita di criminalità nella città alla presenza di popolazione di origine araba. E sebbene sia stato realizzato da una fonte non autorevole, sia basato su tesi da provare e sia peraltro di modesta qualità, è stato visionato al momento da oltre mezzo milione di utenti, molto di più di qualsiasi video di notizie sui disordini.

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