Il verdetto di Fitch è arrivato. Come ci si attendeva non c’è stato il downgrade, perché tutti gli analisti attendono i numeri del Def prima di assumere una decisione che potrebbe decretare un esito drammatico per un paese centrale nell’equilibrio europeo come è l’Italia. L’outlook è però negativo. E soprattutto merita di essere letto cosa Fitch scrive per spiegare il suo giudizio pessimista.
”L’avversione di alcune parti del governo” dell’Italia ”nei confronti dell’Ue e dell’euro rappresentano un ulteriore rischio” per l’Italia. Non solo. “Vediamo – si legge nel loro report – un aumento della possibilità di elezioni anticipate dal 2019” in Italia. “Il rischio elezioni anticipate renderà più difficile per le parti fare compromessi che alienano la loro base politica”, rimarca l’agenzia di rating, sottolineando “le considerevoli differenze” tra i partner della colazione di governo e le contraddizioni tra gli elevati costi dell’attuazione degli impegni presi nel ‘Contratto’ e l’obiettivo di riduzione del debito pubblico.
L’analisi non fa una piega, è vero. Ci si aspetterebbe quindi una risposta del governo che confuti questa preoccupazione circa il rischio politico che, evidentemente, pesa quanto se non più del rischio finanziario legato al peso del debito pubblico. Cosa comunica invece il presidente del Consiglio (o il suo portavoce, ma non c’è differenza)? “L’agenzia Fitch lascia invariato il suo rating sul debito italiano. Riteniamo questa valutazione ampiamente giustificata”. Ampiamente giustificata, sigh! Certo, si riferisce alla stabilità del rating Bbb ma come ignorare il giudizio chiaramente espresso? Il mercato ha già pesantemente downgradato l’Italia, le sue banche e la Borsa di Milano. Come non accorgersene. Soltanto il nuovo guru del Movimento 5 Stelle, l’addetto alle nomine di Di Maio, Stefano Buffagni poteva esultare per l’esito dell’asta dei Btp italiani collocati con interessi altissimi che pagheranno tutti i cittadini italiani. Siamo oltre il commentabile. Si gioca sul ciglio del burrone.
Vale la pena di ricordare cosa scriveva Schroders pochi giorni fa, e puntualmente riportato da Formiche.net. “Il Governo italiano formulerà una proposta di legge di bilancio nei prossimi mesi, che sembrerebbe orientata verso un ridotto pacchetto di stimoli fiscali. Tuttavia, esiste il rischio che il Governo populista intraprenda una battaglia contro la Commissione Europea. Questa seconda eventualità potrebbe innescare quello che abbiamo ipotizzato come lo ‘Scenario di una crisi del debito italiano’.
Questo esercizio teorico prevede un drastico aumento dei rendimenti dei Titoli di Stato dell’Italia, con il conseguente allargamento dello spread e il deprezzamento dell’euro. Anche la crescita dell’Eurozona verrebbe danneggiata seriamente in questo scenario. Una situazione simile potrebbe essere risolta solo con il ripristino da parte della Bce del Qe e l’insediamento di un Primo ministro tecnico”. Come direbbe Palazzo Chigi, una valutazione “ampiamente giustificata”.