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Il decreto sulla privacy è un successo (anche) di Fi. La versione di Zanella

Di Federica Zanella

Nel decreto di adeguamento al Regolamento europeo in materia di privacy (consultabile per intero a questo link alla Gazzetta Ufficiale) il governo ha recepito le nostre indicazioni in materia di minori, piccole e medie imprese e periodo di grazia. Un successo personale condiviso da tutta Forza Italia: mi occupo da anni di tutela dei cittadini sul web, prima come presidente del Corecom Lombardia e poi in Parlamento. Un traguardo importante – raggiunto anche grazie al lavoro svolto negli ultimi mesi con associazioni, istituzioni e altre realtà coinvolte – per garantire la massima tutela dei dati personali dei cittadini e, in particolare, dei minori, che sono i più esposti.

Ritengo particolarmente importante per la battaglia che ho condotto sin dal 2016 in relazione alle previsioni contenute nel Gdpr, che sia stata recepita la nostra richiesta di portare da 16 a 14 l’età necessaria per il consenso digitale. Una modifica che aumenta la tutela sul web dei nostri giovani: abbassare la soglia a 14 anni permette di responsabilizzare tutti gli operatori del settore a strutturare e fornire contenuti realmente “a misura di minore”. Con la soglia dei 16 anni – prevista originariamente sia nel testo europeo che nel decreto legislativo di adeguamento iniziale, su cui abbiamo con decisione lavorato per portare a questo emendamento – tra gli altri pericoli, a nostro parere, i minori avrebbero rischiato di essere molto più profilati, anche solo ad esempio per poter verificare il consenso genitoriale che devono prestare in alternativa, ottenendo di fatto il risultato opposto alla ratio del regolamento Ue che va in direzione di una maggior tutela dei loro dati personali. E poi se si considera che il quattordicenne possa prestare il proprio consenso per essere adottato, risulta decisamente incoerente pensare che non lo possa dare per iscriversi a un social network.

Tra gli elementi positivi della soglia dei 14 anni, c’è anche l’allineamento della normativa sulla privacy con quella sul cyberbullismo, che legittima il minore ultraquattordicenne a richiedere, in nome e per conto proprio al gestore del sito internet sul quale siano pubblicati propri dati personali pregiudizievoli o in seconda battuta al garante, la rimozione dei contenuti giudicati lesivi.

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