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Il raduno della Meloni richiama tutti, tranne Tajani. Il caso

Il primo degli interventi dedicato al futuro (e al presente) dell’Unione Europea fa segnare l’assenza del relatore principale, Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo. Ufficialmente Tajani è assente per questioni di salute. “Ha fatto sapere di non riuscire a passare a causa di un’influenza”, fanno sapere gli organizzatori ai quali, dal palco, fa eco Guido Crosetto: “Tajani aveva informato Giorgia già ieri”.

Più sarcastico Pietro Senaldi, direttore di “Libero”, che si è trovato da solo sul palco insieme a Crosetto. “Tajani si è fatto venire la febbre per non rispondere alle mie domande sull’Europa e su Forza Italia”. In effetti qualche sospetto su un’assenza tattica c’è. Sono di ieri, infatti, le dure parole di Antonio Tajani sull’incontro tra il leader della Lega Nord Matteo Salvini e Steve Bannon, l’animatore di “The Movement”, ospite attesissimo alla kermesse di Atreju. “Io sono un sovranista europeo” – ha detto il Presidente del Parlemento Europeo – “Quando arriva un signore come Bannon a dirci cosa dobbiamo fare per distruggere l’Europa allora dico: “Caro signor Bannon tornatene a casa, se vuoi fare il turista fai il turista, altrimenti è meglio che stai zitto”. A mettere in dubbio l’influenza di Tajani anche Ignazio La Russa, senatore di Fratelli d’Italia, presente tra il pubblico in versione “balia” dei due bimbi di Guido Crosetto. “Tajani è malato? Auguri di pronta guarigione” – dice La Russa – “Ormai noi ce ne siamo fatti una ragione. In ogni caso ieri abbiamo avuto ospite Giovanni Toti per Forza Italia”.

Se Tajani ha espresso con le parole, e forse con la sua assenza, la posizione dell’anima europea di Forza Italia sui sovranismi chi dà il beneficio del dubbio al movimento di Bannon è Pietro Senaldi. “Il tentativo di Bannon è interessante” – dice il direttore di Libero – “Dare una voce univoca ai sovranisti europei può essere utile perché resta necessario trovare una sintesi tra le pressioni dell’UE e gli interessi nazionali”. Se questo è nel programma politico di tutti i sovranisti più difficile è capire cosa potrà fare il PPE in vista delle prossime elezioni europee. E molto interessante sarebbe stato ascoltare la versione di Tajani. “Occorre considerare che l’UE è politicamente fallita e ad oggi è in corso una sorta di “Patto del Nazareno” all’interno del Parlamento Europeo tra PPE e PSE. Bisogna vedere cosa vorrà fare il PPE alle prossime elezioni se unirsi ai liberali e al PSE e fare fuori le forze sovraniste”.

Il palco, dunque, si è trovato a discutere di questioni interne al panorama politico italiano. “Non credo che la Lega possa esaurire l’offerta politica del centro destra che, storicamente, ha più anime diverse tra loro che dialogano ma che costringere all’appiattimento è inutile” – dice Pietro Senaldi – “Altrimenti si fa la fine del centro sinistra: mettersi insieme per finta, come a sinistra, fa perdere voti. Meglio conservare diverse identità”. Poche parole, invece, sulla notizia del giorno: la “megavendetta” promessa dal portavoce del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte Rocco Casalino ai burocrati del MEF, accusati di non voler fare il massimo trovare i 10 miliardi di euro necessari per l’introduzione del reddito di cittadinanza. “Non ho tempo di sentire quello che dice Casalino” – chiosa La Russa – “Se da ministro della Difesa avessi voluto introdurre novità strampalate, avrei trovato anche io delle resistenze. Io avevo l’obiettivo di valorizzare le nostre forze migliori e di modernizzarle, senza far perdere l’anima a chi, secondo me, è tra le istituzioni più vicine ai nostri cittadini. Bisogna sempre capire cosa vuol dire cambiamento”.

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