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Stato di diritto. L’Italia come l’Ungheria?

Di Sergio Pizzolante
errori. governo, difesa, def

La lotta alla corruzione è costruita sull’assunto, non veritiero, dell’Italia Paese più corrotto del mondo. In realtà tutti i dati dicono che i reati sono diminuiti negli ultimi anni, -55,17% la concussione, -28.99% l’induzione alla corruzione, nel 2015, dati del ministero di Salvini. Ma la percezione no. L’Italia è il terzo Paese al mondo per la distanza fra percezione e realtà. E la percezione negativa deve crescere ancora. Come alimento del consenso. Allora misure eccezionali, parole forti, spazziamo i corrotti! Oppure Genova, i colpevoli trovati e puniti prima della Procura.

Misure eccezionali! Legislazione di emergenza. Riduzione delle garanzie. Già oggi, un Pm ti intercetta, le informazioni subito sui giornali, passa solo la versione dell’accusa. La condanna è anticipata, prima dei processi, sui giornali, nei dibattiti televisivi, sui social. È cresciuto anche così l’umore anti parlamentare, antimpresa, antiscienza. Misure eccezionali, invocate a furor di popolo, dai media, dalle star televisive. Super Procure, autorità anticorruzione, nuove leggi, più Stato, non di diritto.

Sequestro preventivo dei beni come metodo di azione giudiziaria . Il sospetto che pervade le leggi, l’azione giudiziaria, il dibattito pubblico. La presunzione di colpevolezza porta all’inversione dell’onere della prova. Norma Tremonti/Lega. Siamo tutti colpevoli in attesa di essere scoperti, direbbe Davigo. Si sono ingigantiti i difetti della democrazia arrivando alla democrazia come difetto. Sino alla dichiarazione della sua inutilità! Cresce la burocrazia, il sospetto, il disprezzo per le istituzioni, decresce, senza felicità, l’impresa, il lavoro, la democrazia. Adesso, con il decreto anticorruzione, nuove armi e nuove munizioni, nuova benzina sull’incendio di un Paese che non distingue più bambino e acqua sporca. Dove decrescono fiducia, investimenti, lavoro.

Vediamole.

Daspo a vita!

Sei interdetto dai pubblici uffici o dal partecipare a gare pubbliche a vita. Se condannato a più di due anni. La Costituzione italiana prevede che lo scopo della pena debba essere la rieducazione e prevede anche la proporzionalità fra reato e condanna! La Costituzione e il buon senso, anche. No tutto spazzato via. E non sembra bastare tutto questo. Il presidente dell’associazione magistrati, Minisci, dice che non è sufficiente, sostiene che il Daspo deve essere disposto in tempo reale, preventivamente, senza aspettare processo e condanna. Come allo stadio. Come in una arena romana! Basta un dito in giù! Naturalmente il fine pena mai deve essere supportato da altre norme. E da altri strumenti.

Agente sotto copertura!

Si voleva l’agente provocatore, ma, insomma, un passo alla volta. È una figura che già esiste, per i reati per mafia e terrorismo. Ma lì si tratta di infiltrare un agente fra i criminali. Qui, invece, viene infiltrato fra normali cittadini, nella nostra fabbrica, nei nostri uffici. Sulla base del sospetto! Puoi bloccare il lavoro o la carriera di un collega, basta una indicazione “utile”, godendo della certezza della non punibilità se la segnalazione si rivelerà fallace. E la paralisi della PA si estenderà, tutto sarà immobile, più difficile. La lotta alla corruzione si fa aggredendo la malattia, non ingessando il corpo.

Traffico di influenza. La politica diventa reato! E anche l’attività di impresa!

Il nuovo decreto porta le pene, per presunto traffico di influenza, sino a 5 anni! Quindi diventa un reato dove è possibile intercettare. Prendo frasi qua e là, le mando sui giornali e non si salva più nessuno. Ma alle intercettazioni sono state poste delle limitazioni. Ci sono stati molti casi di abuso delle intercettazioni che hanno distrutto vite ed aziende e lavoro. Il ministro Bonafede ha già annunciato che ci sarà una riforma della riforma, a breve. Perché tutto deve essere “trasparente”, tutto deve essere intercettato e tutto può andare sui giornali.

Naturalmente deve essere riformata la legge sulla prescrizione! Dice Bonafede.

Perché se molte accuse sono costruite sul sospetto, se sarà difficile poi trovare le prove per fare i processi, per arrivare a condanne, se l’accusa non riesce a dimostrare la sua teoria, non può arrivare, dopo 20 anni circa (si 20 anni!), una prescrizione. Bisogna annullare i termini di prescrizione dopo la condanna di primo grado. Sostiene il ministro. Il processo può diventare infinito, come il sequestro dei beni e della libertà. In via preventiva!

È lotta alla corruzione o propaganda? lotta per il potere! Lotta fra poteri. Più poteri per la Magistratura però il capo del Viminale invoca il popolo contro la Magistratura! Che succede? Come si spiega il conflitto? Dopo Tangentopoli sono saltati gli equilibri di Montesquieu, parità fra Esecutivo, Legislativo, Giudiziario.
Abbiamo avuto poi un equilibrio difficile fra “democrazia del leader” e Fattore M (il potere dell’alleanza fra magistratura e media) direbbe Mauro Calise. I poteri reali sono stati, l’esecutivo, il giudiziario e il quarto potere.

Oggi con i populisti al potere, Montesquieu va definitivamente in soffitta. Viene avanti Rousseau, due poteri, esecutivo e popolo. Il Parlamento non esiste più. E quello giudiziario? Prima il popolo? Siamo di fronte ad uno scenario nuovo? Adesso c’è il Popolo e il leader. Anzi i leader. Siamo di fronte ad un conflitto nuovo, inedito, fra potere esecutivo e potere giudiziario! Esplicito, nel caso di Salvini. Nascosto, nel caso dei 5 Stelle, che armano il potere giudiziario, pensando però, in realtà, di usarlo contro i nemici. Con un avviso di garanzia i nemici devono dimettersi, i loro no. Davigo contro Anm e Csm. Perché il popolo, Rousseau!

In tutti e due i casi, salta lo Stato di Diritto! Ci rimettono cittadini e imprese. E i media? Alcuni si sono già adeguati, altri rispondono a due padroni, altri vagano nel buio, alcuni, pochi, reagiscono. Magistratura e media hanno di che riflettere. E dovrebbero farlo anche gli italiani.

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