L’industria dell’aerospazio e della difesa svolge un ruolo di assoluta rilevanza per la crescita del Paese, ed è per questo che il dicastero della Difesa porterà avanti una Strategia nazionale che si fonda sulla sinergia tra il settore pubblico e quello privato. Parola del ministro Elisabetta Trenta, intervenuta a Roma all’evento “Leonardo: 70 anni di tecnologia e persone”, promosso da Rivista italiana difesa (Rid) in occasione della presentazione dell’omonimo volume x-Trà, che ripercorre tutta la storia dell’azienda nata nel 1948.
LA NOMINA DEL GENERALE MAGRASSI
E proprio con l’obiettivo della sinergia con il mondo privato, la titolare del dicastero di palazzo Baracchini ha annunciato la nomina del generale Carlo Magrassi a consigliere del ministro per la politica industriale, “a cui ho voluto aggiungere due parole: per la cooperazione e la condivisone; volendo dare il senso dell’importanza di affrontare insieme (all’industria e agli altri attori coinvolti, ndr) alcune questioni”. Attuale segretario generale della Difesa e direttore nazionale armamenti, Magrassi cederà presto l’incarico al suo vice, il generale Nicolò Falsaperna, nominato dal Consiglio dei ministri quale nuovo vertice di SegreDifesa / Dna.
IL COMPARTO PER IL SISTEMA-PAESE
La logica di sottofondo, ha spiegato la Trenta, è la stessa esplicitata nel contratto di governo e nelle linee programmati che del dicastero: “la tutela dell’industria nazionale”. D’altronde, ha rimarcato, il comparto, “all’interno della quale Leonardo riveste un ruolo di assoluta importanza, rappresenta uno straordinario fattore di crescita tecnologica ed economica per il Paese”. Ciò vale soprattutto considerando “il duplice uso e la resilienza”, i due concetti chiave su cui il ministro ha tracciato le linee guida del suo mandato. “La resilienza del sistema-Paese – ha affermato – non si basa solamente sulla forte capacità di un governo, ma anche sul fattore coesione tra i sistemi pubblico-privato, e l’apporto delle formazioni sociali”.
UN’AREA TECNOLOGICA D’ECCELLENZA
L’obiettivo dunque, ha notato ancora la Trenta, è “rafforzare la sinergia tra il comparto industriale della difesa e il mondo militare, una sinergia che ha già prodotto risultati concreti”. Ora però, l’esigenza è più forte. “Il quadro è cambiato, con risorse finanziarie limitate e un costo crescente dei moderni equipaggiamenti”. Così, “è necessario elaborare una strategia industriale e tecnologica che, condivisa a livello interministeriale ed industriale, ci consenta di salvaguardare le aree tecnologiche di eccellenza”, ha chiosato il ministro. In tal senso, è altrettanto “auspicabile” che le diverse aziende di Stato (qui il riferimento è parso ai rapporti tra Fincantieri e Leonardo) “dialoghino e parlino in modo collaborativo, poiché solo in questo modo riusciremo a rafforzare ed integrare il sistema-Italia nel mondo, vincendo la sfida della competitività e della concorrenza internazionale”. Da questo punto di vista, risulta emblematico il settore spaziale, che dimostra quante competenze di assoluto livello “la difesa potrebbe mettere a disposizione del Paese”. Inoltre, puntare su questo settore “permetterebbe di lavorare per dare più forza e più risorse all’industria della difesa”.
LE SFIDE INTERNAZIONALI
Risorse necessarie per competere in un mercato sempre più competitivo, ha ricordato il segretario generale dell’Aiad Carlo Festucci. La spinta di Bruxelles con il Fondo europeo per la difesa (per cui si prevedono 13 miliardi tra il 2021 e il 2027) si fonda “su una scelta politica di aggregare nazioni che chiederà un’aggregazione anche a livello industriale”. Ciò è una sfida per ogni Stato membro, chiamato a riorganizzarsi con implicazioni sulla proiezione nei mercati internazionali, “poiché i nuovi equilibri europei giocheranno un ruolo importante a livello di export”. In gioco, ha aggiunto Festucci, “c’è il ruolo non solo dell’industria della difesa italiana, ma di tutto il sistema-Paese”. Altri Stati hanno già mostrato particolare attivismo, “con industrie che ovunque possono contare su un sistema-Paese alle proprie spalle”. Per questo, anche all’Italia, è richiesta “una chiara scelta di politica industriale e di carattere strategico”.
IL RUOLO DI LEONARDO
Un contributo arriverà sicuramente da Leonardo, il campione nazionale e la decima industria al mondo nel settore aerospazio e difesa. “Sentiamo la responsabilità che deriva dalla nostra storia”, ha spiegato il presidente Gianni De Gennaro, ricostruendo gli elementi di continuità che hanno caratterizzato i primi 70 anni di Leonardo. Dal 1948, ha aggiunto, l’azienda “tutela l’interesse nazionale”: prima consolidando l’industria meccanica italiana alle dipendenze dell’Iri, e adesso rappresentando “un presidio di competenze e tecnologie importanti”. Quale primo attore di un comparto che ha fatturato (nel 2017) 13 miliardi di euro e generato un’occupazione diretta e indiretta di 159mila posti di lavoro, ha rimarcato De Gennaro, l’azienda festeggia il suo compleanno con “orgoglio, ma anche con altri sentimenti”. La lunga storia di Leonardo è difatti “un monito, un richiamo ai nostri doveri e alle nostre responsabilità”. E tra queste c’è la promozione del sistema-Paese in giro per il mondo. D’altronde, l’export di Leonardo vale il 18% di quello dell’intero comparto e l’1,3% di quello nazionale nel suo complesso. A ciò si aggiunge il focus sull’innovazione, ovvero “la capacità e la volontà di pensare con grande intensità alla ricerca e allo sviluppo”. Negli anni 80, ha ricordato De Gennaro, l’allora Finmeccania destinava l’8% del proprio fatturare in R&S. Oggi il livello è salito al 13%, “con un valore assoluto di un miliardo e mezzo”. Un augurio per altri 70 anni di successi intrecciati alla storia del Paese? “Non ci stiamo dando limitazioni di tempo”.