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Di cosa hanno bisogno i ragazzi del Sud? Provate a chiederglielo

5 Stelle, stelle reddito, Pd

C’è un aspetto, nel dibattito sul reddito di cittadinanza, che mi colpisce: si continua a ripetere che il provvedimento-bandiera del Movimento 5 Stelle sia voluto e atteso in particolare al Sud e fra i giovani. Il martellamento propagandistico prevede il riferimento continuo, non solo da parte del Movimento, ma anche del leader della Lega, Matteo Salvini, all’esigenza di non “costringere più i ragazzi del Meridione ad emigrare”.

Mi chiedo: qualcuno con questi ragazzi ci ha parlato? Qualcuno, al di là dei luoghi comuni, è andato a indagare su che cosa realmente vogliano? Non sono domande retoriche, sono le domande che ci saremmo dovuti porre e soprattutto avremmo dovuto porre tutti.

Sono del sud, ho lavorato per 10 anni a Napoli, prima di trasferirmi a Milano. L’ho fatto, chiaro, in un’altra era geologica, a cavallo fra gli anni ‘80 e ‘90. Eppure, le differenze fra le aree del Paese non erano mostruosamente dissimili da quelle di oggi. Ciò che ricordo e che ho rivisto negli occhi dei ragazzi del Sud di oggi è l’angoscia della mancanza di opportunità e alternative.

Il reddito di cittadinanza, ora faccio io la domanda, che cosa può cambiare, da questo punto di vista? In che modo può mai incidere, su un tessuto economico depresso e asfittico? Per quanto io mi sforzi, non riesco a capire come l’erogazione del Reddito possa mai favorire l’iniziativa imprenditoriale. Oltre il posto pubblico, da sempre serbatoio di consensi elettorali nel Meridione, cosa può mai cambiare per l’iniziativa privata, senza mutare il sistema e senza infondere coraggio e soprattutto creare opportunità?

Si dice che erogare il reddito favorirà il Pil, mettendo in circolo denaro. Soldi da spendere in negozi italiani e per merci italiane. Tralascerò qualsiasi considerazione sull’aleatorietà di un’indicazione del genere, mi basti sottolineare che stiamo parlando di mero trasferimento di denaro. Denaro non frutto di iniziative imprenditoriali e sudore, ma della speranza che qualcosa cambi. Senza dire come.

I ragazzi del Sud non hanno bisogno di qualcuno che dica loro di aspettare e sperare, hanno bisogno di pari condizioni, per poter competere e vincere. I ragazzi del Sud non ne possono più di sorrisini e battutine sull’ennesima puntata della saga dell’assistenzialismo. Provate a chiederglielo.



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