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Il futuro dell’esercito russo? Nuove armi a microonde

Armi che utilizzano energia concentrata attraverso la radiazione elettromagnetica di frequenza ultra-alta per “bruciare” e lasciare fuori gioco i sistemi elettronici dell’avversario. In questo consiste il meccanismo del cannone a microonde che sta preparando la Russia. Un’arma molto più pericolosa ed efficace della bomba atomica, secondo le parole del consigliere del consorzio russo di tecnologia radioelettrica Kret, Vladimir Mijeev.

In un’intervista concessa al sito Sputnik, Mijeev ha spiegato che lo sviluppo del cannone microonde va molto bene e si tratta di una forma di difesa contro aerei, missili e droni. Per le sue caratteristiche questo tipo di armi è più vicino alla cosiddetta “guerra radioelettrica”. Ma l’energia che sprigiona non solo distrugge i sistemi elettronici; risulta anche mortale per le persone. Colpisce il sistema immunologico e il sistema nervoso e può far detonare esplosivi a distanza.

Il consorzio Kret è impegnato anche nello sviluppo del sistema Alabura, un nuovo missile radioelettrico “capace di distruggere eserciti interi”, secondo il tabloide britannico Daily Star. Alabura potrebbe disattivare i sistemi nucleari in un raggio di 3,7 chilometri, ma anche finire con i soldati rivali con un’ondata di radiazione.

Mijeev aveva dichiarato nel 2017 che Alabura non è un’arma specifica ma una serie di indagini che potrebbero portare allo sviluppo di armi radioelettriche, dai proiettili fino a bombe e missili. Secondo la rivista militare russa Arsenal Otechestva, le prime prove potrebbero essere messe in campo in Siria nel 2019.

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