Dieci milioni di cinguettii. A tanto ammonta il materiale pubblicato da Twitter, proveniente da account sospettati di essere coinvolti in campagne di disinformazione, compresi quelli associati alla “fabbrica” dei troll russa Internet Research Agency.
I TWEET SOSPETTI
Il social network – più volte al centro delle cronache per l’utilizzo che ne verrebbe fatto per diffondere fake news e orchestrare attività di manipolazione e influenze – ha dato accesso a tweet rinvenuti sulla sua piattaforma dal 2016, con l’intento di consentire indagini indipendenti ai ricercatori.
I NUMERI
Tra i dati pubblicati ci sono 3mila e 841 account associati all’Ira, la cosiddetta “fabbrica” russa dei troll con sede a San Pietroburgo, ma anche altri 770 profili collegati a un altro tentativo di influenzare la campagna elettorale che gli esperti pensano possa vedere coinvolto l’Iran.
LO SCENARIO
Se fino ad ora gli sforzi dell’azienda si erano concentrati sulla campagna elettorale americana del 2016, ora le attenzioni sono tutte puntate sulle vicine elezioni di midterm del 6 novembre negli Usa e su quelle europee del 2019. Proprio ad agosto, Twitter aveva comunicato di aver fermato ben 284 account (in questo caso ritenuti collegati a Teheran) coinvolti in operazioni di manipolazione dell’opinione pubblica.