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I migliori cervelli per l’intelligenza artificiale si riuniscono a Zurigo

Di Alessandro Curioni
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Quando IBM aprì il suo primo laboratorio di ricerca al di fuori degli Stati Uniti nel 1956, in Svizzera, il ceo Thomas Watson Jr disse: “I progressi fatti dall’uomo sono dovuti in gran parte alla cooperazione tra i migliori cervelli e talenti disponibili, ovunque essi siano”.

Oggi lavorano nel laboratorio di ricerca IBM di Zurigo, infatti, centinaia di scienziati provenienti da più di 45 Paesi diversi. Molta attenzione viene data alle applicazioni consumer dell’IA, con un approccio AI first integrato per l’impresa. I nostri team, stanno ripensando l’architettura IT dedicata alle aziende, generando nuovi algoritmi, sistemi distribuiti, formule di interazione uomo-macchina e software per migliorare i processi aziendali.

Ad esempio, stiamo lavorando con una compagnia petrolifera italiana per trovare nuove riserve attraverso il Corpus conversion service, uno strumento sviluppato a Zurigo che consente di importare milioni di documenti Pdf in poche ore, visionarli e integrarli su mappa per aiutare gli ingegneri a individuare dove cercare il petrolio.

I modelli avanzati di IA, però, non sono nulla senza l’hardware giusto. Finora abbiamo utilizzato l’architettura von Neumann, risalente al 1945. Oggi stiamo lavorando sulla realizzazione di acceleratori algoritmici e nuovi hardware e sul miglioramento dell’hardware disponibile affinché risponda al meglio alle esigenze dei nuovi calcoli AI, tra cui il calcolo quantistico e il calcolo neuromorfico. A tal proposito, lo scorso aprile è stato costruito e testato con successo un nuovo dispositivo di calcolo che implementa il calcolo in-memory, dove calcolo e stoccaggio sono effettuati nello stesso dispositivo.

Fondamentale sarà, infine, che lo sviluppo dell’IA possa raggiungere i compiti più complessi come il sensing, la comprensione e l’azione per essere più funzionali al lavoro dell’uomo. Il linguaggio umano infatti è ricco, espressivo e irto di complessità. Mentre i computer hanno fatto progressi significativi nella comprensione del linguaggio, sono molto lontani dall’essere fluenti.

Alcuni mesi fa, gli scienziati israeliani hanno sviluppato Project debater, un sistema di IA in grado di partecipare a un dibattito professionale fra esseri umani per venti minuti su argomenti complessi come le sovvenzioni per l’esplorazione spaziale e l’incremento dell’uso della telemedicina.

Gli umani eccellono nell’applicare sul lavoro quanto apprendono. L’IA dovrà farlo anche per applicare la conoscenza e affrontare compiti complessi, con l’obiettivo di sostenere il lavoro umano, non sostituirlo.

E qui sta il potere dell’IA e il motivo per cui dobbiamo continuare a investire in Europa.

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