Un sussulto di responsabilità. È quello che ogni cittadino, aldilà di come la pensi, dovrebbe chiedere in queste ore alla maggioranza. Ora, subito. Che si giudichi il governo del Cambiamento capace di raggiungere il suo ambizioso scopo oppure no, ormai è un dettaglio.
Le ultime 36 ore sono state surreali, improponibili per un paese avanzato e moderno. Meglio dirselo con assoluta franchezza, che nascondersi dietro pietose bugie. Anche perché la coperta è sia bucata, che corta.
Dalla manina, al feroce botta e risposta di oggi fra Lega e M5S, passando per uno spread che rischia di andare fuori controllo, le beghe di maggioranza hanno superato il livello di sopportazione. Roba da primissima Repubblica, altro che terza… Ne va del buon nome del Paese, dei due partiti al governo e dei loro leader. Illudersi che la popolarità di oggi possa schermare il giudizio di domani è da ingenui.
L’Italia ha bisogno di un governo. Nel mondo di oggi, esposti come siamo ai mercati per responsabilità che sono interamente nostre, giornate come queste sono una follia. Assistere allo stillicidio di accuse e veleni fra presunti alleati o a improbabili dietrofront, su misure strombazzate fino a dieci minuti prima, potrà far felice chi aspetta solo la caduta del governo. Lo spettacolo, però, risulta deprimente per chi abbia a cuore il Paese.
I destini in gioco, qui, non sono quelli di Salvini e Di Maio. Siamo certi sapranno ritagliarsi un futuro politico, ma ora pensino all’Italia, se ne sono capaci. Nella speranza che ci venga risparmiato almeno il rito dei tarallucci e del vino, a favore di macchina fotografica, appare ormai chiaro che saranno giudicati per il senso di responsabilità e la sostanza dei provvedimenti, che sapranno o non sapranno mostrare nei prossimi (pochi) giorni. Il resto è una comica, che non fa ridere.