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Perché il reddito di cittadinanza è indispensabile. Colloquio con Davide Casaleggio

“Il lavoro avrà un ruolo sempre meno importante nelle vite delle persone”. Quest’affermazione è centrale nella visione della futura società tratteggiata dalle parole di Davide Casaleggio, figlio ed erede del “guru” del Movimento 5 Stelle Gianroberto, che a margine di “In persona”, evento organizzato dall’associazione Agol presso la Casa del Cinema di Roma ha approfondito con Formiche.net la sua visione di Cittadinanza digitale, blockchain e rivoluzione del mercato del lavoro, temi affrontati durante l’evento, ma anche del lavoro e del reddito di cittadinanza.

La società che, secondo Casaleggio, si sta già articolando sotto i nostri occhi è molto diversa dal quella di fine ‘800. Se  allora il lavoro, oltre a fornire un reddito per il sostentamento, era un viatico per le relazioni sociali ed umane, per la formazione personale e per il proprio collocamento all’interno di un network di conoscenze, e occupava il 23% del tempo, oggi ne occupa dall’8 al 10% . “Io non credo che ci sia il rischio di alienazione degli individui – sottolinea Casaleggio a Formiche.net al termine della conferenza -. Penso che se negli ultimi anni abbiamo assistito a un boom del settore terziario, nei prossimi anni esploderà il settore quaternario. Noi già oggi facciamo volontariato per la nostra comunità e queste attività riescono a conferire un grande ruolo e prestigio. Non credo che si ponga realmente il problema dell’autodeterminazione delle persone e non ci sarà un problema di assenza di attività delle persone. È indispensabile capire quali siamo le attività necessarie. Oggi le professioni che si stanno affermando per il futuro e che riusciranno a resistere a questa quarta rivoluzione industriale sono tutte le professioni legate al rapporto umano, al rapporto con le persone. Non a caso la professione che ha resistito più di tutte restando uguale per oltre cento anni è il barista che offre il caffè agli avventori, non è un caso perché è basato sul rapporto umano”.

Nel corso della conferenza Casaleggio ha messo in guardia su quali potrebbero essere i rischi di un mercato del lavoro che si trova a fronteggiare mutamenti molto rapidi tanto da coinvolgere lavoratori appartenenti a una stessa generazione. “Noi stiamo vivendo una realtà che non riusciamo a percepire. Pensiamo ai progressi esponenziali del blockchain, una vera e propria infrastruttura rivoluzionaria o dell’Intelligenza Artificiale che massimizza la produttività delle industrie che ne fanno uso. Mai era capitato che il progresso tecnologico fosse più rapido dello scorrere di una generazione”, ha detto Casaleggio. “Questo vuol dire che non c’è il tempo per consentire a una nuova generazione di lavoratori di formarsi per rispondere alle mutate esigenze del mercato del lavoro. Inevitabilmente questo lascia e lascerà fuori dall’attività lavorativa tante persone perché le occupazioni di massa saranno rimpiazzate. Questo rende indispensabile puntare sulla formazione per riconvertire le persone verso nuove professioni”.

A tal proposito il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia da sempre del Movimento 5 stelle, si troverebbe a svolgere un ruolo chiave all’interno del disegno di questa nuova società. “Il reddito di cittadinanza risponde all’esigenza di fornire un reddito a quanti si trovano o si troveranno fuori dal mercato del lavoro a causa del rapido progresso industriale”, precisa Casaleggio a Formiche.net. “Oltre a questo un altro obiettivo è riuscire ad arrivare almeno ad un livello europeo dato che solo in Italia e in Grecia non esiste questa prescrizione da parte dello Stato. D’altro canto noi dobbiamo riuscire a formare le persone verso le nuove professioni, ad accompagnarle verso il futuro. Questa è un’esigenza dello Stato, delle aziende e dei lavoratori”.

Sul tema della cittadinanza digitale l’opinione di Casaleggio è netta: “È il progresso tecnologico a fare sorgere nuove esigenze e nuovi diritti da tutelare. Se secoli fa è stata l’invenzione della stampa di Gutenberg a far nascere la libertà di stampa oggi è la rete a creare nuovi diritti e nuovi modi di partecipare alla vita della comunità. A Parigi, come a New York, oltre centomila persone partecipano a ‘Bilancio partecipato’, e magari ci arriveremo anche in Italia “, dice Casaleggio dal palco della Casa del Cinema. I “nuovi diritti” possono essere anche tra di loro confliggenti. “Pensate al diritto all’oblio. Da una parte c’è il diritto, per chi lo desidera, di vedere cancellate le proprie tracce sulla rete. Dati che oggi sono in mano a giganti della tecnologia come Google e Facebook. Dall’altra parte, però, c’è il diritto a poter scrivere la Storia. Perciò se una persona si è macchiata di gravi crimini, come atti terroristici, è giusto che ne resti testimonianza”.


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