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Difesa europea. I nuovi progetti Pesco e la spinta al Fondo di Bruxelles

Mogherini

Il braccio di ferro tra Italia e Unione europea sulla manovra italiana, gli scenari bui sulla Brexit e le incertezze in vista delle elezioni dell’Europarlamento non spaventano. La Difesa europea procede spedita, con i nuovi progetti della Pesco e la definizione del Fondo ad hoc proposto dalla Commissione. Sono le indicazioni che arrivano da Bruxelles, dove si è riunito il Consiglio Affari esteri dell’Ue, corredato per l’occasione dalla presenza dei ministri della Difesa. Certo, i temi fiscali continuano a farla da padroni, con il ministro dell’Economia Giovanni Tria giunto in Belgio anche per ribadire ai colleghi dell’Eurogruppo che la manovra italiana non cambierà. Il verdetto dell’Ue è atteso per mercoledì. Nel frattempo, la Difesa comune guarda avanti, con un vertice che ha ribadito gli impegni su tutte le molteplici iniziative promosse dall’Alto Rappresentante Federica Mogherini. Per l’Italia, ieri era presente il vice ministro degli Esteri Emanuela Del Re. Oggi, c’è anche il ministro della Difesa Elisabetta Trenta (di ritorno da Caserta, dove ha firmato il protocollo del governo sulla Terra dei fuochi mettendo a disposizione 200 militari, droni e satelliti), oltre alla presenza del generale  Claudio Graziano, già insediatosi alla presidenza del Comitato militare dell’Ue.

I NUOVI PROGETTI PESCO

Sono 17 i nuovi progetti della Cooperazione strutturata permanente (Pesco), il meccanismo previsto dai trattati dell’Ue che dovrebbe permettere di unire le forze su alcune tematiche, sviluppando l’integrazione organizzativa e operativa dei diversi Paesi. Vanno ad aggiungersi ai 17 già approvati a marzo, sulla base dell’accordo raggiunto alla fine dello scorso anno da ben 25 Stati membri. In quella prima lista, l’Italia aveva conquistato uno posizione di tutto rispetto, partecipando a 15 progetti e guidandone quattro, risultando il Paese meglio piazzato. Ora, la Penisola conferma l’intenzione di essere protagonista, facendo registrare nella nuova lista la partecipazione a sette progetti e la guida di quattro.

IL RUOLO ITALIANO

In particolare, l’Italia guiderà i lavori sul “pacchetto” militare per il recupero in caso di disastri, progetto che punta a creare uno strumento multinazionale di assistenza in Paesi membri e non, per missioni targate Ue e non. È a guida italiana anche il “C-Uas” (a cui partecipa con la Repubblica Ceca), un sistema di sistemi che dovrebbe creare un’architettura di comando e controllo (C2) capace di contrastare le minacce poste da mini e micro droni aerei. Spetta poi all’Italia la leadership del progetto in cooperazione con la Francia denominato Ehaap. Si tratta di una piattaforma aerea (dovrebbe essere un dirigibile) destinata all’alta atmosfera con funzioni di intelligence, sorveglianza e riconoscimento (Isr) persistenti. Sempre in collaborazione con Parigi, l’Italia parteciperà, guidandolo, al progetto per un network europeo di Space surveillance awareness (Eu-Ssa-N), che mira a dotare l’Unione di un sistema autonomo e interoperabile per il monitoraggio dallo spazio di varie minacce. Da segnalare, anche la partecipazione del nostro Paese all’altro programma “spaziale” della nuova lista di progetti Pesco, l’Euras, finalizzato a promuovere lo sviluppo di capacità militari per il posizionamento e la navigazione satellitare, potendo contare sul sistema Galileo. Tra i nuovi progetti, c’è poi quello per l’EuroDrone (anche noto come Male Rpas), a cui l’Italia ha già aderito dal punto di vista industriale con Leonardo.

IL FONDO PER LA DIFESA

Oltre alla Pesco, il Consiglio dell’Ue ha anche adottato le proprie conclusioni relative al Fondo europeo per la Difesa (Edf), proposto a giugno dalla Commissione con una dotazione di 13 miliardi nell’ambito del nuovo bilancio pluriennale 2021-2027, di cui 8,9 per lo sviluppo di capacità, e 4,1 per la ricerca. In particolare, il Consiglio ha confermato gli obiettivi e la struttura generali del Fondo, compresa l’intenzione di investire nelle tecnologie di rottura, pur chiarendo una serie di aspetti che riguardano l’ammissibilità dei soggetti, e la proprietà dei risultati. Dal vertice è poi emersa l’indicazione di rivolgere attenzione alle piccole e medie imprese (pmi) e alle imprese a media capitalizzazione dell’Unione.

LE ALTRE DECISIONI

Tra le altre decisioni, il Consiglio ha prorogato il mandato della missione militare in Somalia (Eutm), in scadenza alla fine dell’anno. L’impegno per il training alle forze somale durerà almeno fino alla fine del 2020, con un bilancio nei prossimi due anni di 22,9 milioni di euro. Lanciata nel 2010, la missione vede l’Italia in prima fila, con il comando affidato al brigadier generale Matteo Spreafico e un contributo di circa 120 militari sui 200 complessivi. Sono arrivate anche le nuove linee comuni sulla guerra in Yemen e sulla situazione in Ucraina. Per quanto riguarda il primo aspetto, i ministri hanno concordato l’impegno dell’Ue a un ruolo sempre più attivo nel processo di pacificazione, a supporto dell’iniziativa a guida Onu. Sul secondo aspetto, si è ribadita la posizione di rispetto della sovranità territoriale dell’Ucraina, da cui discende l’illegittimità delle recenti elezioni nel Donbass ma anche la grande preoccupazione per la situazione nel mare di Azov, dove le manovre russe si dimostrano sempre più assertive. Infine, restano evidenti le distanze con l’amministrazione Trump sull’accordo nucleare iraniano. L’Ue ribadisce infatti il pieno rispetto del Jcpoa, a dispetto delle sanzioni introdotte da Washington.

LA COLLABORAZIONE CON LA NATO

Tra i temi in discussione oggi, la collaborazione con l’Alleanza Atlantica. Difatti, al Fondo per la difesa predisposto dalla Commissione europea vanno aggiunti i 6,5 miliardi previsti per la mobilità militare, nell’ambito della “Connecting Europe facility”. Saranno utilizzati per migliorare le infrastrutture strategiche dei trasporti, al fine di renderle più idonee agli aspetti di difesa. Si tratta del “meccanismo per collegare l’Europa” dal punto di vista militare, un campo su cui, tra l’altro, lo sforzo dell’Ue si interseca a quello della Nato. Il tema sarà trattato nella sessione odierna del Consiglii, in cui i ministri dell’Unione saranno raggiunti dal segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg. L’Alto rappresentante Mogherini ha fatto della collaborazione tra le due organizzazioni uno dei pilastri del suo “Pacchetto Difesa”, inevitabile per convincere anche i Paesi più restii (quelli che temono che l’Ue voglia sostituirsi alla Nato) al progetto europeo.

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