L’esperimento è ai limiti dell’umano, e sembra che già persino la Repubblica popolare cinese abbia aperto un’inchiesta, dopo la lettera di cento scienziati cinesi che definiscono la vicenda una follia. Ancora, però, non ci sono prove né documenti che ne attestino l’ufficialità, nonostante lo scienziato di Shenzhen He Jiankui abbia annunciato su YouTube che, dopo aver alterato gli embrioni di sette coppie con la tecnica dell’editing genetico e con l’obiettivo di “sforbiciare” dal Dna del nascituro il gene che codifica per il recettore che lega il virus dell’Hiv. Vale a dire una delle principali porte di accesso del virus nelle cellule. Una di queste gravidanze sarebbe andata in porto. E le bambine, due gemelle, sarebbero nate alcune settimane fa. Lo scienziato sogna che in futuro la riuscita di questa prova possa valergli il Nobel, mentre c’è chi teme che i “primi bambini geneticamente modificati” della storia possano rappresentare pericoli ben più grandi delle aspirazioni di un singolo, di un team scientifico o persino di un’intera nazione.
Finzione o realtà? O magari una bufala? Il dubbio c’è, ed è forte, stando a quanto sostiene il genetista e rettore dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Giuseppe Novelli intervistato da Formiche.net.
Professore, la domanda più spontanea è: quali sono i rischi?
Prima di parlare di rischi è necessario, a mio parere, approfondire, come sempre si fa nella ricerca scientifica, le competenze del ricercatore, la capacità tecnologica del laboratorio in cui si svolgono degli esperimenti e le valutazioni etico-professionali necessarie in ogni esperimento dirompente di biotecnologia. Da quello che risulta, il dottor He non sembra essere un leader riconosciuto nella comunità scientifica per questa tecnologia, non è chiaro in quale laboratorio abbia effettuato il suo esperimento, e non sono disponibili i protocolli sperimentali e i risultati ottenuti in maniera dettagliata.
Il rischio è quello di una bufala.
Il rischio esiste. Infatti l’integrità scientifica è una delle principali caratteristiche che testimoniano la qualità di una ricerca. Per questo particolare studio, non esistono – a quanto sappiamo – valutazioni effettuate dai “pari”, condizione necessaria e imprescindibile per ogni valutazione scientifica. Se non passa al vaglio di altri ricercatori indipendenti sul tema, ogni ricerca può essere ritenuta dubbia.
La Repubblica popolare cinese pare abbia aperto un’inchiesta.
Apprendiamo dagli organi di informazione che l’università citata ha avviato un’inchiesta per appurare i fatti. Sempre dalle stesse fonti risulta che una parte degli esperimenti li avrebbe effettuati presso un laboratorio di biotecnologie privato.
La ragione potrebbe quindi essere una fake news a scopo di marketing.
Anche questo è possibile, è accaduto in passato che per queste ragioni si sia andati un po’ oltre, come ad esempio nel caso della clonazione umana: notizia circolata anni fa in tutto il mondo e poi smentita.
Parliamo della tecnica in sé.
La tecnica utilizzata è dirompente e rivoluzionaria. Già sperimentata con successo su animali, piante e cellule umane. In questo ultimo caso, su cellule umane ottenute da soggetti affetti da una qualche patologia genetica, a scopo terapeutico. Il dottor He ha utilizzato questa stessa tecnica (CRISPR/CAS9) non per correggere un difetto genetico, ma per introdurre una caratteristica nuova negli embrioni: resistere ad una possibile futura infezione di Hiv.
Una sorta di superuomo.
I superuomini non esistono e non possono essere creati, se non nei film di fantascienza. L’evoluzione agisce spontaneamente e lo fa da millenni modificando le caratteristiche genetiche dei viventi sulla base della casualità e del successivo adattamento all’ambiente. Utilizzare la tecnica CRISPR/CAS9 per migliorare l’essere umano è fuorviante, perché non saprei dire cosa sia davvero “migliorativo” per un carattere. Resistere ad un virus, con il rischio di diventare più sensibili ad altri? Introdurre una caratteristica che migliora la performance atletica se non trovi l’allenatore giusto o peggio se magari nasci con la passione per la matematica e non per lo sport. Ognuno di noi è il risultato della sua costituzione genetica, della casualità e dell’interazione con l’ambiente. Ecco perché è difficile se non impossibile predire il futuro. In natura le mutazioni del Dna peraltro esistono, e sono spontanee. Un uomo e una donna trasmettono al proprio figlio circa settanta nuove mutazioni non presenti nel proprio Dna.
La genetica può contribuire a costruire una società divisa in classi superiori e inferiori?
No, non è la genetica a farlo, ma la società, le sovrastrutture create dagli uomini. Pensi che movimenti ideologici, come i suprematisti, che sostengono di essere superiori, in quanto bianchi, capaci, a detta loro, di digerire il latte perché portatori di una mutazione genetica (molto frequente nei bianchi) che ne consente l’assimilazione. La razza è un’invenzione del razzismo, non della genetica.
Quindi esiste una modificazione degli embrioni eticamente accettabile?
Come molte società scientifiche e di bioetica internazionale hanno più volte dichiarato, la ricerca genetica sugli embrioni può essere consentita se finalizzata alla cura di un embrione malato.