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La Germania punta sulla difesa. Il piano per aumentare il budget militare

assia messori

Berlino punta tutto sulla difesa. Le commissioni competenti del Bundestag sono chiamata a discutere, a partire da questa settimana, su una proposta di budget che assicurerebbe al settore un aumento di altri 5,7 miliardi di euro dopo il 2020 rispetto a quanto previsto finora. Il piano arriva direttamente dal ministero delle Finanze guidato da Olaf Scholz, anche se l’impulso determinante è da attribuire alla titolare del dicastero Difesa Ursula von der Leyen, che aveva rifiutato la precedente proposta perché considerata troppo risicata. A beneficiarne potrebbe essere anche il programma Meads per la futura difesa aerea tedesca, sviluppato dal colosso americano Lockheed Martin insieme a Mbda, il campione missilistico europeo di cui l’italiana Leonardo possiede il 25%.

I NUMERI

In ogni caso, se i numeri resi noti da Reuters verranno confermati dal dibattito parlamentare, la Germania passerebbe nel giro di pochi anni dagli attuali 38,5 miliardi di euro, a oltre 43 miliardi, tra l’altro con incrementi annuali considerevoli rispetto ai 323 milioni in più previsti per il 2019. Tali obiettivi sono contenuti in un documento di 290 pagine che Reuters ha avuto modo di visionare, e che punta a un ammodernamento complessivo dello strumento militare tedesco.

LA SVOLTA DI BERLINO

“La Germania – ci ha spiegato di recente Lorenzo Pecchi, economista e docente presso l’Università Tor Vergata – con il Libro Bianco del 2016 ha impresso una svolta alla sua politica estera e della sicurezza”. Basti pensare che, “fino al 1994, non partecipava neppure alle missioni internazionali di peacekeeping”, complice un’eredità storica piuttosto pesante. Eppure, negli ultimi anni “ha assunto una posizione più interventista, come dimostrato dalla partecipazione in zone di conflitto, dai Balcani all’Afghanistan, al Mali”, ha rimarcato l’esperto. Così, nel Libro Bianco “si afferma chiaramente che la Bundeswehr (le Forze armate tedesche, ndr) debba assumersi nuove responsabilità e un ruolo più importante nello scenario internazionale”.

L’OBIETTIVO DEL 2%

Ora, “le nuove risorse saranno impiegate per rafforzare e migliorare gli equipaggiamenti e ad aumentare le truppe di 20mila unità”, ha rimarcato Pecchi. A ciò, si aggiunge l’intenzione di rassicurare gli alleati della Nato (Stati Uniti in testa) sull’obiettivo condiviso di raggiungere entro il 2024 il 2% del Pil da spendere in difesa. L’amministrazione Trump ha da tempo palesato il proprio interesse su questo aspetto, ribadito ormai con costanza nei vari incontri con i leader del Vecchio continente. Stando ai numeri attuali, compreso questo ultimo incremento, la Germania non riuscirà a raggiungere la quota del 2% nel giro di cinque anni (Angela Merkel ha promesso di arrivare all’1,5% rispetto all’attuale 1,2%), ma si configurerebbe comunque come il Paese che spende di più per la difesa in Europa, con livelli paragonabili a quelli della Francia – con cui non a caso si gioca la leadership della nascente Difesa comune – ma ben superiori a quelli italiani (intorno ai 21 miliardi di euro, l’1,12% del Pil).

I PROGRAMMI COINVOLTI

Non è ancora chiaro quali saranno i programmi coinvolti dal cospicuo aumento del budget tedesco. Reuters riferisce dell’intenzione di acquistare “più navi, aerei da combattimento e altri sistemi d’arma per diversi anni”. Secondo la stessa agenzia di stampa, comunque, nei piani della Difesa di Berlino ci sono gli elicotteri pesanti destinati all’Aeronautica, il cui programma è già stato ritardato proprio per l’assenza di fondi. Ad agosto, era stata la Von der Leyen a spiegare in questo modo il rinvio del lancio di una gara che dovrebbe valere 4 miliardi di euro, e per cui sono pronti a presentare la propria offerta i colossi americani Lockheed Martin e Boeing. Sarebbero poi comprese anche ulteriori spese per il maxi programma MKS-180 per le nuove fregate, e per la difesa missilistica. Il programma denominato Tlvs, acronimo tedesco per Medium Extended Air Defence System (Meads) è portato avanti da Mbda e Lockheed Martin. La proposta completa era stata presentata nell’ultima parte del 2016, con la speranza di riuscire a ottenere un contratto nei primi mesi del 2017. La timeline è però scivolata di oltre due anni a causa dell’evoluzione politica tedesca, ma anche per via delle complesse procedure di procurement di Berlino. Dopo che a marzo le due aziende hanno annunciato la creazione di una joint venture apposita per il Meads, la situazione pare essersi sbloccata, e un contratto potrebbe arrivare nei prossimi mesi.

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