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Intelligence, perché l’uomo conta (molto) anche nell’era cyber

La Humint (Human Intelligence) – la ricerca informativa condotta tramite fonti umane – rappresenta lo strumento conoscitivo più importante e prezioso dei servizi d’intelligence del XXI secolo, nonostante lo sviluppo di tecnologie di spionaggio sempre più potenti e innovative in campi quali Sigint (Signals Intelligence), Geoint (Geospatial Intelligence), Masint (Measurement and Signature Intelligence), Cyber-Intelligence (Cybint). Nemmeno la disponibilità senza precedenti di quantità ingenti di notizie tratte da fonti aperte (Osint) e il fenomeno del Big Data hanno ridimensionato il ruolo chiave della ricerca umana. La Humint, infatti, è l’unica disciplina dell’intelligence in grado di fornire al vertice decisionale di uno Stato informazioni precise circa intenzioni e piani segreti di avversari e concorrenti.
Malgrado la sua centralità nelle attività dei servizi segreti di tutto il mondo, la Humint e le sue tecniche operative restano per lo più sconosciute al di fuori di ambienti specializzati in questa particolare branca dell’intelligence. La ricerca umana viene infatti considerata dalle agenzie di intelligence il settore più sensibile e segreto del loro lavoro.
Tra le varie forme di Humint, quella coperta da maggiore segretezza è la raccolta di notizie tramite informatori umani occulti presenti in un ambiente o organizzazione da penetrare. La sua metodologia fondamentale è il “ciclo di reclutamento”, un processo composto da diverse fasi, tra cui: individuazione dell’obiettivo da avvicinare [persona con accesso a informazioni segrete o confidenziali di interesse]; ricerca di notizie sul soggetto al fine di valutarne le vulnerabilità potenzialmente sfruttabili per indurlo a stabilire una rapporto di collaborazione informativa con l’agenzia d’intelligence; sviluppo di una relazione interpersonale amicale ed empatica tra il target e l’operatore intelligence, che studia più approfonditamente la personalità e i bisogni profondi del target; reclutamento dell’individuo come fonte occulta, e la sua successiva gestione da parte dell’operatore intelligence, che comprende tra l’altro un costante controllo di qualità delle notizie fornite dalla fonte e della sua attendibilità e affidabilità; l’eventuale chiusura del rapporto tra la fonte e l’agenzia che garantisca nel tempo la segretezza della relazione intercorsa.

Un elemento centrale delle tecniche di Humint – tra cui vi è anche l’elicitation – è la manipolazione psicologica del target. La psicologia comportamentale, infatti, viene utilizzata sistematicamente dai più avanzati servizi d’intelligence nella pianificazione delle operazioni Humint. Le attività Humint, peraltro, spesso pongono delicati problemi di natura etica e morale, oltre a comportare rischi di vario tipo, come la contro-manipolazione e la “intossicazione” dell’agenzia di intelligence da parte delle loro fonti.

L’era cibernetica ha un impatto significativo su tutti gli aspetti della ricerca umana occulta, che diventa ancora più complessa. Le nuove tecnologie informatiche e lo spazio cibernetico vengono sempre più utilizzati dai servizi d’intelligence in tutte le fasi del ciclo di reclutamento, il che consente un continuo aumento dell’efficacia delle attività Humint. Ad esempio, la Social Media Intelligence [Socmint] e le tecniche di cyber-spionaggio e intrusione informatica vengono adoperate dai servizi d’intelligence per individuare potenziali obiettivi di reclutamento e valutare le loro vulnerabilità. Inoltre, la gestione delle fonti occulte viene facilitata, resa più sicura e meno costosa grazie all’impiego di strumenti di comunicazione clandestina nel cyber-spazio.

Per poter fronteggiare un quadro di minacce interne ed esterne di crescente pericolosità, l’Italia ha bisogno di modernizzare e rafforzare il proprio sistema d’intelligence, che deve dare un valido ed efficace supporto al processo decisionale in materia di sicurezza nazionale. Ciò richiede, anzitutto, il potenziamento delle capacità di ricerca Humint dei nostri apparati di sicurezza [comparto intelligence, forze di polizia e forze armate] sia all’interno del territorio nazionale che in paesi esteri di importanza strategica per l’Italia. Anche le aziende devono sviluppare una propria Humint come strumento di sicurezza aziendale e di business intelligence.

Occorre rilanciare la ricerca umana occulta in tutti i settori di interesse dei nostri apparati di informazione e sicurezza: a] intelligence politica e militare su Stati esteri e aree di crisi e conflitto; b] intelligence economico-finanziaria; c] intelligence scientifico-tecnologica; d] security intelligence per il contrasto a specifiche minacce: terrorismo, eversione, spionaggio e ingerenza ostile, minaccia cibernetica, minacce economico finanziarie, disinformazione, proliferazione NBC, criminalità organizzata, immigrazione illegale.

Una migliore e più diffusa conoscenza della Humint e delle sue tecniche è funzionale non solo alla crescita della cultura dell’intelligence nel nostro Paese, ma anche al rafforzamento delle difese dell’Italia nei confronti di operazioni ostili di spionaggio e ingerenza condotte da servizi segreti stranieri, molti dei quali mirano a reclutare informatori e agenti di influenza inseriti in settori strategici del sistema-paese quali il mondo politico, gli apparati statali civili e militari, le industrie strategiche, le banche, gli istituti di ricerca scientifica, il sistema mediatico.
Un corso di alta formazione per approfondire le tecniche operative Humint utilizzate dai più avanzati servizi d’intelligence del mondo, promosso dall’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici e dalla Società Geografica Italiana (qui maggiori informazioni), si terrà il 23-24 novembre e 30 novembre-1 dicembre 2018.

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