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Lettera aperta al ministro dell’Economia

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Caro amico di un tempo laborioso che fu, perché vi ostinate tu e Conte, che possedete le competenze di chi ha studiato economia, ad affermare ostinatamente che i fondamentali dell’Italia sono buoni? Pensate veramente che una gran parte degli italiani non abbia una educazione finanziaria adeguata a capire che la situazione reale è che i fondamentali non sono stabili anzi erosi e deteriorati?

Come dice il Presidente Mattarella bisogna far cresce le nuove generazioni con una adeguata formazione economica e in questa breve nota mi pongo umilmente questo obiettivo e ovviamente attendo di essere smentita. Ma non credo che voi ci riusciate perché i numeri non sono opinioni e bisogna avere il coraggio di rappresentarli contraddicendo ciò che voi continuate a raccontare. La crescita si arresta e il Pil italiano si è bloccato al terzo trimestre e da un trimestre all’altro la crescita tendenziale scende dal 1,2% al 0,8% e vi è una stagnazione dopo il calo della produzione industriale mentre il governo dice che nel 2019 – fra due dico due mesi – la crescita sarà del 1,5% e lo dice, sapendo di mentire, per far quadrare il debito ma per la crescita nella manovra di bilancio non c’è nulla: non per le imprese per industria 4.0,per la formazione e c’è la stretta su banche e assicurazioni e molto molto statalismo a perdere.

Il pil a zero non compariva dal 2014, lo spread a ridosso dell’oltre 310 penalizza i buoni e il costo del debito aumenta, soffocando i titoli di Stato appunto costati allo Stato solo ieri 700 milioni in più rispetto allo scorso aprile con una espansione fiscale recessiva che è inarrestabile e che danneggia tutta l’eurozona essendo la terza economia del continente ed essendo tutta la Ue in affanno. La fiducia delle imprese è in calo costante e a ottobre ha subìto ancora una diminuzione; 40mila contratti in meno da agosto, grandi opere fermate, e l’Italia dice la Bce, è stata l’unica in cui le condizioni di credito bancario alle imprese e ai cittadini si è ristretto a causa dei costi: tutto ciò significa che sia gli investitori che le istituzioni sanno che il deficit sarà dell’oltre 2,4% come continua ad affermare la compagine governativa. Non c’è vergogna più evidente.

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