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Così M5S (ma non solo) puntano su blockchain e Intelligenza artificiale

M5S iovino

Il Parlamento punta sulla blockchain, la cybersecurity e l’intelligenza artificiale. A dirlo sono gli emendamenti proposti agli articoli 19 e 59 della legge di bilancio relativi tra le altre cose ai contratti di sviluppo, alla microelettronica, all’intelligenza artificiale, alla blockchain e internet of things. A emergere, tra le proposte, l’istituzione di un fondo presso il ministero della Difesa – come quello già presente al ministero dello Sviluppo economico – per favorire il potenziamento degli strumenti di difesa cibernetica, lo sviluppo di nuovi sistemi di sicurezza e l’ammodernamento delle risorse già a disposizione.

IL FONDO PRESSO IL MINISTERO DELLA DIFESA

La legge di bilancio 2019 prevede, al comma 20 dell’articolo 19, l’istituzione presso il ministero dello Sviluppo economico ” un Fondo per favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things, con una dotazione di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, per finanziare progetti di ricerca e sfide competitive in questi campi”. Ad aggiungersi a questa proposta, e sullo stesso modello, l’emendamento proposto da Luigi Iovino (M5S) prevede l’istituzione di “un fondo, presso il Ministero della Difesa, in linea con l’istituendo Fondo per interventi volti a favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things che finanzia il potenziamento degli interventi e delle dotazioni strumentali in materia di difesa cibernetica, nonché per il rafforzamento delle capacità di resilienza energetica nazionale”. Si prevede, inoltre, una dotazione di risorse “per finanziare interventi riconversione dell’industria bellica” (em. 19.8) e che tale fondo sia utilizzato anche per “spin-off della game-industry e che trovano applicazione anche in campo militare” (em 19.16).

SPESE MILITARI

Tra gli emendamenti presentati dall’opposizione, la proposta di soppressione del primo comma dell’articolo 59 in cui si prevede la riduzione delle spese militari (em. 59.23), così come la proposta di incremento dei finanziamenti per lo sviluppo aeronautico e di quello navale (em. 59.20).

L’ATTENZIONE DI M5S

Il Movimento 5 Stelle, inoltre, punta sull’attenzione verso le zone di interesse militare. Con una lunga serie di emendamenti, si propone di destinare le risorse dell’istituendo Fondo per gli investimenti degli enti territoriali all’istituzione di Osservatori ambientali in aree d’uso o d’interesse militare, la previsione di misure in materia di centri di formazione presso gli stabilimenti e gli arsenali militari e la dotazione di risorse per i finanziamenti di riconversione dell’industria bellica.


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