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Trump non molla e aumenta la pressione contro Maduro in Venezuela

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Qualcosa è cambiato negli equilibri politici dell’America. Dopo il voto delle midterm, il Congresso degli Stati Uniti ha una nuova configurazione dei seggi, tra democratici e repubblicani. Ma c’è qualcosa che rimarrà inamovibile: la linea dura del presidente Donald Trump contro il regime di Nicolás Maduro in Venezuela.

Secondo gli esperti, non ci saranno cambiamenti nella strategia di politica esteriore del governo americano contro il governo venezuelano, tra misure di pressione e sanzioni.

L’internazionalista Félix Arellano ha spiegato al sito Efecto Cocuyo – uno dei pochi media indipendenti rimasti in Venezuela – che i partiti americani condividono la condanna contro il totalitarismo di Maduro. Trump, in questo senso, conta sul sostegno dei democratici per portare avanti le misure di sanzioni contro i funzionari venezuelani.

Le misure della Casa Bianca contro i funzionari venezuelani e le limitazioni alle transazioni commerciali del Venezuela dovranno essere approvate dal Senato, ma non saranno revocate. Sebbene il dossier venezuelano resterà nell’agenda politica americana, non sarà tra le priorità. L’analista Daniel Merchán sostiene che l’attenzione sarà concentrata sulla politica interna e non quella estera: “I primi ostacoli che Trump dovrà superare riguardano le misure in materia economica. […] Sarà una battaglia tra due forze. E in questo periodo i democratici cercheranno di rinnovare la loro immagine in vista delle elezioni presidenziali del 2020”.

L’ultima misura del governo americano contro il regime di Maduro sono state le sanzioni contro le transazioni finanziarie dell’oro. Il consigliere di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Bolton, ha annunciato la misura in un discorso a Miami: “Il regime di Maduro ha usato il settore dell’oro come bastione per finanziare attività illecite, arricchirsi e sostenere gruppi criminali. Sono orgoglioso di annunciare questo decreto per imporre sanzioni dure contro il Venezuela”. Bolton ha definito  Cuba, Venezuela e Nicaragua come la “troika della tirannia”, assicurando che il presidente americano prenderà azioni dirette contro questi tre regimi dell’America latina.



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