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Il 5G è già “realtà”. Al Cnr la tre giorni

“Noi siamo sistema”. Al 5G Italy – The Global Meeting in Rome organizzato da Cnit e key4biz, si confrontano operatori di settore, sulle loro sperimentazioni in atto, nel territorio nazionale ed Europeo.
L’Italia, un paese senza molti ventur capital, come sottolinea il responsabile commerciale di Leonardo, consapevole di rappresentare una grande azienda che spesso si fa “Stato”, perchè serve un ecosistema, serve farsi motore di questa trasformazione.
“Far scattare una scintilla tra impresa e ricerca”. Dice il prof della Sapienza, Roberto Baldoni, il quale mette l’accento sul vuoto lasciato sul tema della ricerca nucleare, dopo un referendum.
Il 5G esce dai laboratori e entra nella nostra vita quotidiana già nei prossimi 2 – 3 anni. Si  parla di questi aspetti al The Global Meeting in corso a Roma (consultabili i lavori su 5Gitaly.eu) che ha messo a confronto sullo stesso tavolo rappresentanti politici come il Ministro della PA Bongiorno, il vicedirettore del Dis Roberto Baldoni, insieme ai rappresentati delle principali aziende che stanno sperimentando i nuovi servizi digitali sulle frequenze messe a disposizione dal Mise.

Abbiamo intervistato per TIM Clelia Ghibaudo, nel pool di professionisti che sta lavorando al progetto Bari-Matera 5G in collaborazione con Fastweb e Huawei. Ecco cosa ci ha raccontato a margine della tre giorni a Roma.

A Bari e Matera sono stati già dimostrati al grande pubblico i primi scenari d’uso di Realtà Virtuale e Realtà Aumentata, subito dopo l’accensione delle prime antenne 5G.
L’obiettivo e’ raggiungere nelle due città una copertura del 75% della popolazione già entro la fine di quest’anno per arrivare ad una copertura integrale entro il 2019, trasformando questi territori in un vero e proprio laboratorio digitale.

Nel corso dell’evento Cnr  sono state mostrate le potenzialità della rete 5G in termini di capacità di trasmissione, di significativa diminuzione della latenza e di direzionalità del segnale sui terminali in movimento attraverso le prime applicazioni innovative legate alla Realtà Virtuale per il turismo digitale e alla Realtà Aumentata a supporto dei processi produttivi e dell’Industria 4.0.

A Matera è stato mostrato il primo scenario d’uso reale end to end, sviluppato dal Consorzio Bari-Matera 5G con le eccellenze dei partner presenti sul territorio che operano nei settori dell’innovazione tecnologica e della ricerca, oltre che delle istituzioni locali, a supporto del turismo digitale relativo alla valorizzazione del patrimonio culturale e artistico di Matera, Capitale europea della cultura 2019.

In particolare, la soluzione di Virtual Reality consente di visitare da remoto alcuni dei luoghi di principale interesse turistico di Matera; il visitatore, indossando un visore, è libero di muoversi nelle aree previste, avvicinarsi alle pareti, toccare gli oggetti vivendo un’esperienza del tutto innovativa e immersiva, potendo incontrare nel nuovo mondo virtuale anche altri visitatori, ubicati in luoghi fisicamente distanti da quello in cui si trova, interagire con essi oltre che seguire le indicazioni date da una vera e propria guida di Matera.

A Bari, la soluzione di Realtà Aumentata per la manutenzione dei motori delle navi sviluppata dal Consorzio Bari-Matera 5G. Grazie all’utilizzo di uno Smart Helmet e alle performance di alto livello della rete, ad alta velocità e bassa latenza, è possibile fornire assistenza remota agli operai impegnati nelle attività di montaggio e smontaggio del motore di una nave, attraverso l’assistenza e la ricezione di indicazioni tridimensionali che si sovrappongono all’immagine del motore. L’applicazione consente quindi una maggiore velocità, efficacia e qualità delle attività manutentive e formative del personale.
“In Italia, generalmente, appena arriva una novità è subito rifiutata. La quota di imprenditori che considera irrilevante il digitale è preoccupante”, ha affermato, nella prima delle tre giorni, nel suo intervento Marco Bentivogli, Segretario Generale, Federazione Italiana Metalmeccanici – Fim Cisl.
“Serve un sistema educativo più reattivo all’innovazione.
 Corea del Sud e il Giappone sono i Paesi a più alto tasso di impiego di tecnologie automatizzate e allo stesso tempo a più basso tasso di disoccupazione”.

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