Il presidente Berlusconi sta provando, poco alla volta, a riprendersi la scena. Nel corso dell’ultima uscita pubblica, la manifestazione “La città, l’Italia, l’Europa che vogliamo”, aveva affermato che il Quirinale potrebbe non vedere in maniera sfavorevole, in casi di crisi di governo, la creazione di un esecutivo di centrodestra. Il Quirinale aveva smentito immediatamente e ieri, nel corso della presentazione del libro di Bruno Vespa “Rivoluzione. Uomini e retroscena della Terza Repubblica”, anche Berlusconi fa marcia indietro: “È stata una mia impressione, non ho attribuito quelle parole al Capo dello Stato”.
Ma le notizie che arrivano dal Salone Mascagni del Grand Hotel Plaza sono due. La prima è la sua probabile candidatura alle prossime elezioni europee. “Me lo chiedono i miei, io non vorrei ma alla fine credo che mi candiderò alle elezioni europee. È molto probabile che mi presenti in tutti i collegi, magari seguito da una donna: questo potrebbe far aumentare le quotazioni di Forza Italia di una percentuale che varia tra il 3 e l’8 per cento”. L’altra notizia è l’operazione di “scouting” che sta conducendo il partito di Berlusconi tra i parlamentari del M5S. Già la scorsa settimana Matteo Dall’Osso aveva lasciato il partito di Grillo per approdare tra le fila degli azzurri. “Quella di Matteo è una storia tutta personale, non è un’operazione politica”. Per quanto riguarda gli altri, invece, sarebbe proprio un’operazione mirata a far cadere l’attuale governo gialloverde per sostituirlo con un governo di centrodestra a guida Matteo Salvini. “Vedo la concreta possibilità di una caduta del governo per il passaggio di parlamentari del M5S nel nostro partito. Non conosciamo ancora i nomi dei parlamentari grillini, ma conosciamo i discorsi che intercorrono tra i nostri parlamentari e quelli del M5S” – dice Berlusconi. Sul palco accanto a lui, oltre all’autore del libro, Antonio Polito e Virman Cusenza che ricorda simili operazioni di trasmigrazione di parlamentari nel corso dell’ultimo governo a guida Berlusconi. “I parlamentari del M5S avranno convenienza a passare con noi, perché così non dovranno più pagare gli ottomila euro che versano ogni mese al loro partito”, puntualizza Berlusconi.
A guida di questo eventuale, futuro, esecutivo di centrodestra dovrebbe esserci Matteo Salvini, chiamato da Berlusconi a tornare a casa. “Il premier sarebbe Salvini, prima delle elezioni di marzo decidemmo che il Premier sarebbe stato il leader del partito che avesse preso più voti, e questo è la Lega di Salvini” – continua Berlusconi. “C’è un’assoluta necessità di un ritorno a casa di Salvini. Il contratto con il quale è arrivato in Parlamento l’ha stipulato con noi e con milioni di elettori del centrodestra”.
Berlusconi, se da un lato si complimenta con Salvini per la capacità dimostrata nell’utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione (“Sono un uomo di due generazioni fa, non avevo compreso”), dall’altro non manca di mandare qualche frecciatina avvelenata. “È vero non ho un delfino. Ma la colpa non è la mia. Tutti quelli che si sono presentati come delfini poi si sono rivelati delle sardine”. E tira le orecchie al ministro dell’Interno anche sulle sue ultime sortite di politica estera, sebbene il vicepremier sembra stia ricalcando le orme proprio di Berlusconi. “Gli Hezbollah non sono terroristi. Hanno una situazione consolidata nel Paese e sono riconosciuti”.
Intanto il governo gialloverde ha incassato l’approvazione della manovra in Europa concordato il calo del deficit dal 2,4 al 2,04%. “Questa è la rivincita di Tria, che è una brava persona” – dice Berlusconi. “Sono contento che non ci sia una manovra d’infrazione ai danni del Paese. Detto ciò non è questo il modo di trattare con l’Ue. L’Europa non va distrutta, va ripensata, va ritrovato lo spirito dei padri fondatori. Io ogni sera accendo una candelina nella speranza che ci sia un nuovo referendum e che si torni indietro rispetto alla Brexit”.
L’ex premier esclude invece categoricamente un’intesa con il nuovo soggetto politico di Matteo Renzi. “Non c’è nessuna connessione con il suo partito, che tra l’altro è stimato appena al 6%”.
VESPA: “QUELLA DI M5S E LEGA È UNA RIVOLUZIONE DI FORZE ANTISISTEMA”
Rebus sic stantibus, però, il governo regge e il mancato scontro con l’Europa aggiunge un mattoncino al recinto di protezione di Palazzo Chigi. La rivoluzione di Lega e M5S, dunque, continua a reggere. “È una rivoluzione di due partiti antisistema” – dice ai microfoni di Formiche.net Bruno Vespa, autore del libro – “dichiaratamente antisistema. È la prima volta che accade in Europa. Sono due forze che affermano l’obiettivo chiaro di riformare lo Stato. Bene, adesso vedremo se ci riusciranno oppure no”. Le insidie potrebbero arrivare proprio dall’ex alleato al quale il vice premier Salvini sembra ispirarsi. “In realtà Berlusconi e Salvini sono due persone molto diverse” – continua Bruno Vespa. “È vero che, al momento, una parte dell’elettorato di Forza Italia sembra essere andato verso la Lega. Ma è davvero troppo presto per dirlo. In ogni caso sabato scorso la Lega ha fatto una manifestazione molto importante, un incontro significativo con la propria base”.