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Berlusconi in grande spolvero. Con Salvini è odio e amore, e con il Quirinale…

“Sono stato alcuni giorni fa dal Capo dello Stato e mi ha detto che, in tal caso, consentirebbe al centrodestra di trovare una maggioranza in Parlamento che lo sostenesse perché dopo meno di un anno non sarebbe il caso di tornare alle urne”. Apre a un ritorno del centrodestra al governo il Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi intervenuto alla convention “La città, l’Italia, l’Europa che vogliamo”, svoltasi oggi pomeriggio presso l’Hotel Ergife a Roma. L’ex Premier, però, è subito smentito da fonti interne al Quirinale che smentiscono di aver mai parlato di scenari futuri con il leader di Forza Italia.

Forza Italia si è riunita per presentare la sua “contromanovra” economica e per fare il punto su un futuro che si fa sempre più vicino. In sala ad ascoltare il presidente Berlusconi, intervistato dalla conduttrice di Canale 5 Costanza Calabrese, tutti i maggiorenti del partito: Maurizio Gasparri, Renato Brunetta a cui è demandato il compito di esporre le proposte economiche di Forza Italia, Lucio Malan, Mariastella Gelmini, Stefania Prestigiacomo, Anna Maria Bernini, Michaela Biancofiore e Mara Carfagna.

In bella mostra all’ingresso del centro congressi i rollup su cui campeggia il simbolo del Ppe stanno a escludere ogni tentazione sovranista. “Il sovranismo di Le Pen in Francia e Salvini in Italia è il contrario dell’Europa, che ci ha assicurato 70 anni di pace. La mia previsione è che non arrivino ad avere oltre 200 eurodeputati”, ha chiosato Berlusconi.

L’ex premier nel corso dell’intervista tocca tutti i temi a lui cari: il rapporto con la magistratura, le aspre critiche al M5S, l’anticomunismo, il taglio delle tasse e il rapporto con l’ex alleato Matteo Salvini.

“Dobbiamo mandare a casa questo esecutivo. Salvini ha lasciato tutte le decisioni in economia ai 5 stelle e continua a farle votare ai suoi. Al massimo dopo le europee si deve organizzare il governo alternativo di centrodestra, non si può continuare così – ha detto Berlusconi – . Ai miei dico che in Parlamento devono fare un’opposizione dura anche alla Lega e non devono pensare al fatto che siamo alleati a livello amministrativo”.

Sul M5s Berlusconi è duro come al solito. “Siamo nelle mani di un governo di dilettanti, di incapaci, anche umanamente lontani da un grado minimo di cultura – prosegue il leader di Forza Italia -. Dobbiamo mandare a casa questo esecutivo. Prima dicevo che erano buoni per pulire i cessi, ora credo che non siano capaci nemmeno di quello”. Tra tutti i grillini sceglie Toninelli come bersaglio. “Quando lo vedo in tv mi vengono i brividi e cambio canale”.

Berlusconi, sul finire del suo intervento, si rivolge ai giovani di Forza Italia presenti in sala e chiede loro di impegnarsi di più nella comunicazione sui social, suo cruccio non aver intuito per tempo la potenza della comunicazione sui social network. E anche su questo punto rifila una mezza stoccata a Matteo Salvini: “Dobbiamo essere più presenti sul web, Salvini ha una notizia nuova ogni ora e mezza. A me tutte queste cose, quello che mangia, che fa, sembrano tutte stronzate, ma evidentemente funzionano”.

TAJANI: “LA LEGA DEVE DECIDERE DA CHE PARTE STARE”

“Noi domani non saremo in Piazza del Popolo ma come ogni buon cristiano andremo ad inginocchiarci davanti alla Madonna in Piazza di Spagna”. È con queste parole che Antonio Tajani dal palco dell’Hotel Ergife liquida l’assenza di Forza Italia dalla manifestazione della Lega di domani mattina.
“Noi dobbiamo fare un’opposizione durissima, abbiamo 170 parlamentari, dobbiamo farli contare molto di più. Dobbiamo candidarci ad essere parte determinante per uscire dalla crisi”. Il richiamo all’ex alleato di governo è chiaro e molto duro. “La Lega deve decidere da che parte stare perché è con noi alle comunali, è con noi alle regionali e poi al governo ci va con Grillo. Abbiano il coraggio di fare il centrodestra e non solo in Trentino Alto Adige, in Friuli Venezia Giulia, a Catania, a Pisa, a Viterbo e in tutti i comuni del Sud in cui abbiamo vinto”.
Le idee sono chiare e puntano duramente contro la posizione del governo gialloverde in Europa e in politica economica. “Il reddito di cittadinanza è come “bonus Renzi”, non serve. In Europa sembrava che avessero amici importanti da Kurz a Orban, chi li ha aiutati nel far passare la manovra a Bruxelles? Il cambiamento che tanto sbandierano è già iniziato, noi abbiamo vinto al Parlamento europeo senza Pse, Dobbiamo fare di più? Certo. Dobbiamo avere un organo rappresentativo che abbia facoltà legislativa”.

CADEVAGNA A FORMICHE.NET:”NON GOVERNERMO MAI CON IL PD E CON RENZI”

In prima fila nel palco dell’Ergife i ragazzi del movimento giovanile. Un segno di rinnovamento quasi forzato per Forza Italia. Il presidente Berlusconi ieri ha incontrato i giovani dirigenti del suo partito che lo scorso mese sono passati dalla guida di Annagrazia Calabria a quella di Stefano Cavedagna. “Ieri il Presidente ci ha detto che bisogna puntare sui giovani. Siamo distantissimi dal Partito democratico e neanche con Renzi qualora dovesse fondare un nuovo movimento. Non governeremo mai né con Renzi, né con il Partito democratico, né con tutti quegli arnesi che vengono dal Partito democratico” – ha detto Stefano Cavedagn a Formiche.net – “Guardando alla manovra economica proposta possiamo solo dire che il reddito di cittadinanza non è quello che vogliamo, non è quello che vogliono i nostri giovani”. Eppure la concorrenza della Lega, soprattutto nel settore giovanile si fa sentire. “Forza Italia è l’unico partito che parla del grande futuro che si vuole creare in Italia, abbiamo in testa un Paese rampante che corre” – continua il giovane dirigente ai nostri microfoni. “Un giovane, per quanto possano esserci altri fuochi di paglia attrattivi, sicuramente deve puntare sulla sua crescita e sulla crescita del Paese”. E il futuro di Forza Italia? “Credo che noi dobbiamo portare avanti quelle grandi idee che il presidente Berlusconi ci ha insegnato: credere nella cultura del lavoro, costruire prospettive, puntare su quei giovani che vogliono costruire qui e non emigrare all’estero”.

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