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Entro 18 mesi il nuovo Porto di Chioggia con il raddoppio della banchina

Venerdì è stata annunciata questa notizia e mi fa piacere segnalare il comunicato.

Dal punto di vista della bonifica, e delle sue dimensioni, si tratta dell’intervento più importante che sarà realizzato in Italia del genere e che in 18 mesi porterà al raddoppio del Porto di Chioggia. Un porto strategico per l’industria del Nord Est.

 

PORTO DI CHIOGGIA: FIRMATO IL CONTRATTO D’APPALTO TRA ASPO E HERAMBIENTE PER LA BONIFICA DELLA DISCARICA IN VAL DA RIO
Gli interventi, del valore complessivo di 35 milioni di euro, renderanno operativi circa 200 mila metri quadri di piazzali portuali e grazie al riutilizzo dell’80 per cento degli inerti verranno realizzate ulteriori banchine portuali per mille e cinquecento metri

A partire dall’inizio del 2019 l’ex discarica di Borgo San Giovanni (in località Val da Rio) a Chioggia verrà bonificata e riportata a nuova vita, con la realizzazione di nuovi piazzali e banchine portuali, strategiche per il rilancio del terminal fluvio marittimo della città.

Il contratto d’appalto, che dà il via all’inizio dei lavori, è stato firmato questa mattina da Damaso Zanardo, presidente di A.S.Po, Azienda Speciale del Porto di Chioggia di proprietà della Camera di Commercio di Venezia Rovigo, e Andrea Ramonda, Amministratore Delegato di Herambiente, la società del Gruppo Hera leader a livello nazionale nel trattamento rifiuti, aggiudicatrice della gara in ATI con tre aziende del territorio veneto, CGX Costruzioni Generali Xodo Srl, Idea Srl e Rossi Renzo Costruzioni Srl.
Gli interventi di bonifica, del valore complessivo di 35 milioni di euro, porteranno alla riqualificazione di un’area di 60 mila metri quadri ricolma di circa 395 mila metri cubi di rifiuti RSU, prodotti nel comune di Chioggia dal 1961 al 1984, una tra le discariche oggetto di infrazione, segnalate dalla Commissione Europea, più estese a livello nazionale.
I lavori, appaltati all’ATI guidata da Herambiente di Bologna, dureranno 495 giorni, a cui seguiranno le operazioni di collaudo. Grazie al riutilizzo dell’80% dei materiali inerti derivanti dalla bonifica dei terreni attraverso tecniche di trattamento in situ, verranno realizzati a conclusione dell’intervento circa 60 mila metri quadri di piazzali portuali, che, collegati a quelli retrostanti già esistenti di 75 mila metri quadri, renderanno operativa un’area di circa 200 mila metri quadri, ed inoltre un primo imbonimento propedeutico alla successiva realizzazione di ulteriori 1.500 mt. di banchine portuali, con fondali previsti a -11 mt.

Il sito da bonificare rientra tra gli interventi all’interno dell’Accordo di Programma quadro tra Ministero dell’Ambiente e Regione Veneto del 3 dicembre del 2014 per l’attuazione del piano straordinario di bonifica delle discariche abusive, individuate dal procedimento di individuazione dei siti nazionali oggetto di procedura di infrazione comunitaria n. 2003/2007, programma oggi sotto il coordinamento del Commissario Straordinario alle Bonifiche, il Generale Giuseppe Vadalà.
Al momento della firma, siglata nella sede di A.S.Po, erano presenti tutti gli Enti e i soggetti coinvolti nell’iter autorizzativo, in primis la Regione Veneto che ha finanziato parte degli interventi, affiancata da Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Porti di Venezia e Chioggia, Città Metropolitana, Comune di Chioggia e Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche.

“Dopo trent’anni di attesa, la città di Chioggia avrà finalmente un’area riqualificata e bonificata – ha dichiarato Giuseppe Fedalto, presidente CCIAA Venezia Rovigo – Uno spazio strategico per il rilancio dello scalo e per tutto il sistema delle imprese. Sono felice che nell’ATI aggiudicatrice del bando vi siano tra le mandanti tre aziende venete, due veneziane e una polesana, un bel segnale di riconoscimento per il territorio e per l’operato delle nostre imprese”.

“L’operazione siglata, fortemente perseguita dal Consiglio, è fondamentale per il rilancio dello scalo come porto commerciale, fluvio marittimo e turistico – ha commentato Damaso Zanardo, presidente A.S.Po Chioggia – e darà continuità alle iniziative commerciali che come ente abbiamo avviato negli ultimi mesi, a dimostrazione dell’appetibilità dello scalo di Chioggia e dei primi concreti segnali di uscita dalla crisi economica internazionale. La professionalità di un gruppo come Hera, primo operatore nazionale nel trattamento dei rifiuti, garantisce all’operazione qualità, elevati livelli di efficienza e sostenibilità ambientale”.

“Oggi è una giornata storica per Chioggia e per il Veneto – ha dichiarato l’assessore regionale allo sviluppo economico e alla legge speciale per Venezia Roberto Marcato– per un lavoro straordinario su sei ettari di una vecchia discarica, che vede in campo 35 milioni di euro e quasi 400 mila mc. di rifiuti che andranno riutilizzati. Qui facciamo davvero economia circolare: oltre all’attività di bonifica, verranno recuperati materiali inerti per ampliare il porto. I benefici saranno non solo di natura economica, perché permetteranno l’ampliamento del porto, ma anche e soprattutto di natura ambientale per la salvaguardia della laguna. Assume inoltre un valore ancora più importante perché, con l’aiuto di tutti, siamo riusciti a scardinare le lentezze burocratiche che sono un problema endemico del nostro Paese. Infine sono ottimista per il futuro, perché su un tema come l’ambiente si ritrova la coesione e si abbattono anche i recinti politici”.

“Per bonificare un’area – ha affermato Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del Gruppo Hera – bisogna disporre di competenze, risorse e professionalità importanti, che attraverso Herambiente siamo orgogliosi di mettere al servizio del territorio di Chioggia. Il nostro obiettivo è lavorare in direzione di una riqualificazione complessiva della zona del porto, puntando come sempre su interventi mirati, che nascono da uno studio approfondito del contesto in cui andiamo a operare. Del resto l’Adriatico rappresenta un ambito a noi molto caro, sul quale siamo attivi a 360 gradi, non soltanto in Veneto ma anche in Emilia-Romagna e in Friuli Venezia Giulia, maturando esperienze che ci consentiranno di replicare anche a Chioggia un modello capace di garantire elevati livelli di efficienza e sostenibilità ambientale ed economica.”



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