I piani militari della Russia arrivano in Venezuela, seguiti da quelli pianificati dall’Iran. Ed è che il Paese sudamericano è diventato il bastione di Mosca e Teheran quando sentono la pressione di Washington. E al governo del presidente Nicolás Maduro va bene così, perché sembra essere l’unico modo possibile per dissuadere gli Usa da un ipotetico intervento militare.
“Benvenuto alla Patria del Liberatore Simón Bolívar e del comandante Hugo Chávez [..] I rapporti Russia-Venezuela sono più di una cooperazione, è una grande amicizia”. Con queste parole il ministro della Difesa venezuelano, Vladimir Padrino López, ha celebrato l’arrivo di una flotta di aerei russi, due di bombardamento nucleare TU-160, che sono atterrati oggi all’aeroporto internazionale di Maiquetía che serve alla città di Caracas. Gli aerei di guerra russi fanno parte di un’operazione congiunta con le Forze Aeree del Venezuela. “Non avete paura – ha aggiunto Padrino López -. Non temete per queste aerei di logistica che sono arrivati in territorio venezuelano. Siamo costruttori di pace, non di guerra […] Ci stiamo preparando per difendere il Venezuela fino all’ultimo, quando sarà necessario. E lo faremo insieme ai nostri amici, che hanno rispetto per i rapporti tra gli Stati”.
La flotta russa è composta da quattro aerei, due dei quali hanno capacità di trasportare missili nucleari, gli TU-160. Sono gli stessi aerei utilizzati in Siria. Gli altri due sono un aereo AN-14 de trasporto e carica militare e un aereo Il-62. Insieme a loro sono arrivati in Venezuela 100 piloti russi per l’addestramento.
Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, aveva annunciato la settimana scorsa l’arrivo di aerei e navi da guerra russi in Venezuela, come parte della cooperazione militare bilaterale tra i due Paesi. Il ministro della Difesa venezuelano ha dichiarato anche che la Russia aiuterà il governo venezuelano a modernizzare le armi delle forze di sicurezza.
Ugualmente, anche l’Iran sta preparando l’invio di altre risorse militari per sostenere l’alleato Maduro. “Tra i nostri piani per il futuro prossimo c’è l’invio di due o tre navi con elicotteri speciali in Venezuela per una missione che durerà cinque mesi”, ha annunciato il numero due dell’Armata iraniana, Touraj Hassani Moqaddam.
Questa operazione includerà l’invio di una nave Sahand, costruita in Iran con “capacità nascoste”, secondo l’iraniano Alireza Sheikhi, ovvero, potrebbe essere abilitato per evadere i radar e avere la capacità di lanciare missili.
Con le nuove sanzioni imposte a Teheran dagli Stati Uniti, il governo iraniano rafforza di ancora una volta i rapporti con il Venezuela, come fece l’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad a tempi di Hugo Chávez, creando una serie di imprese e istituzioni bancarie per aggirare le limitazioni di scambio commerciale.