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Difesa e industria. La missione dell’Aiad negli Stati Uniti

difesa

Se nel Vecchio continente Francia e Germania approfondiscono la cooperazione a due, l’Italia punta a rafforzare la sponda statunitense, forte dell’intesa tra l’amministrazione Trump e il governo giallo-verde. A fine mese, il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo sarà negli States per approfondire i vari temi di cooperazione a livello politico e istituzionale. Intanto, sul fronte tecnico-industriale, partirà nei prossimi giorni la missione dell’Aiad, la federazione che riunisce le aziende italiane dell’aerospazio, difesa e sicurezza e che rappresenta (dati al 2017) un fatturato di oltre 16 miliardi di euro per circa 60mila addetti.

LA MISSIONE FCT

La trasferta è finalizzata a “presentare i prodotti italiani che possano servire agli Stati Uniti per implementare le loro tecnologie”, ci ha spiegato Carlo Festucci, segretario generale dell’Aiad. Il viaggio si inserisce infatti all’interno del programma Foreign comparative testing (Fct) del dipartimento della Difesa americana, utilizzato dagli Usa per capire se ci sono nel mondo tecnologie utili ai progetti che si intende sviluppare. “Prima di partire con ricerca e sviluppo – ha ricordato Festucci – la policy Usa in materia di acquisizione di armamenti prevede difatti la pubblicazione, su un apposito portale, delle necessità tecnologiche, così da capire se già esistono”. Rispondendo alla richiesta, ogni azienda straniera può presentare le sue proposte, “che poi vengono attentamente valutate” anche con appositi incontri negli States.

TRA PRESENTAZIONI E VALUTAZIONI

In questo contesto si inserisce la missione americana dell’Aiad, che coinvolge Pmi e grandi realtà del Bel Paese. “Le proposte italiane sono già state valutate e dichiarate fattibili”, ha spiegato Festucci. Ora, ha aggiunto, “gli americani vogliono approfondire, proseguendo l’indagine preliminare”. In questa fase, la Federazione offre il suo sostegno. Poi, se le soluzioni proposte saranno scelte dal committente Usa, “la parte commerciale verrà lasciata alle singole aziende”. Tra l’altro, nel corso della due-giorni, la delegazione italiana avrà modo anche di ascoltare le esigenze degli Stati Uniti, con presentazioni finalizzate a rendere note le necessità dei programmi per la Difesa americana.

UNA TRASFERTA ISTITUZIONALE

Ad ogni modo, rispetto alle passate edizioni, la missione dei prossimi giorni presenta una novità importante. L’Aiad ha voluto infatti istituzionalizzare in maniera più strutturata la trasferta oltre oceano, la quale si presenta come missione congiunta con il segretariato generale della Difesa e direzione nazionale armamenti, ora guidato dal generale Nicolò Falsaperna. “È importante che l’industria abbia il sostegno delle istituzioni – ha rimarcato Festucci – e SegreDifesa rappresenta il committente istituzionale italiano”. È il sistema-Paese che si muove compatto, con la spinta dell’Aiad e nel solco del solido rapporto industriale con gli Stati Uniti.

LA MISSIONE DI TOFALO

Proprio sulla base di tale rapporto, si prepara alla sua missione negli States anche il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo, in partenza alla fine del mese. A inizio gennaio, Tofalo ha riunito a palazzo Aeronautica un tavolo tecnico con figure di vertice delle Forze armate, tra cui il generale Falsaperna, impegnate nei programmi tecnologici della Difesa. Finalità dell’incontro: fare il punto di situazione sulle progettualità condivise con gli Stati Uniti. “Grazie al presidente del Consiglio Giuseppe Conte – ha ricordato il sottosegretario – oggi abbiamo un solido rapporto con i nostri alleati che favorirà maggiore fiducia nei confronti delle nostre aziende”. Ribadire tutto questo sarà l’obiettivo della missione americana di Tofalo, pronto a sviscerare con la controparte statunitense i molteplici temi e programmi di cooperazione.

IL SUPPORTO DEL SISTEMA-PAESE

Le due trasferte oltre oceano si inseriscono nel dibattito relativo al supporto delle istituzioni nei confronti del comparto dell’aerospazio, difesa e sicurezza. Da tempo, le aziende di settore invocano una maggiore attenzione, soprattutto per ciò che riguarda le campagne all’estero, dove la competizione è accesissima e gli avversari si presentano in maniera ben strutturata. In tal senso, l’altro sottosegretario alla Difesa, Raffaele Volpi, è già a lavoro sull’ampliamento delle possibilità di stipulare accordi G2G (governo-governo), sulla scia di quanto avviene in Francia e in Gran Bretagna. Si tratta di una strategia di politica internazionale in grado di dare maggiori garanzie e trasparenza in fase di acquisto-vendita, fornendo supporto (oltre la mera assistenza tecnico-amministrativa) alle aziende che intendono esportare prodotti relativi alla difesa.

GLI ACCORDI G2G

“Al settore, che garantisce attualmente all’Italia lo 0,8% del suo Pil e un generoso gettito fiscale, deve in primo luogo essere assicurato un adeguato sostegno istituzionale – ha notato tempo fa il sottosegretario Volpi – anche raccogliendo le sollecitazioni delle imprese, che spesso chiedono il supporto delle autorità quando competono per l’acquisizione di commesse all’estero”. In tal senso, ha aggiunto, “auspichiamo una cabina di regia al più alto livello, insieme all’affiancamento costante della rappresentanza di governo”.

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