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I gilet azzurri scendono in piazza. I 25 anni di FI raccontati da Calabria, Cattaneo e Polverini

Forza Italia compie 25 anni e il presidente Berlusconi, all’indomani dell’annuncio della sua candidatura al Parlamento europeo, ha scelto di ricordare l’anniversario con un video in cui cita La famosa frase che annunciò la sua discesa in campo: “L’Italia è il Paese che amo”. Un Paese che in questi 25 anni è cambiato moltissimo e che oggi si ritrova guidato dal più importante governo sovranista e populista d’Europa.

I gilet azzurri di Forza Italia sono scesi in campo nel fine settimana in più di 200 piazze d’Italia per celebrare questo importante anniversario e per proporre, ancora una volta, una visione della politica antitetica rispetto a quella propugnata dall’esecutivo gialloverde.

Formiche.net ha partecipato alla manifestazione romana dei gilet forzisti e ha ascoltato tre voci, ognuna significativa, del partito del presidente Berlusconi: Alessandro Cattaneo, Annagrazia Calabria e Renata Polverini.

L’AQUILA È ESEMPIO DI BUONA AMMINISTRAZIONE

“Sono stato con il presidente Berlusconi all’Aquila, abbiamo aperto il nostro ciclo di formazione proprio lì”, dice ai microfoni di Formiche.net Alessandro Cattaneo. “Ho visto con i miei occhi, da un lato i risultati del governo Berlusconi perché non c’è nessun posto come L’Aquila che testimoni meglio la capacità di passare dalle parole ai fatti, non c’è stata emergenza terremoto gestita con la stessa efficacia come all’Aquila. In Abruzzo decine di migliaia di persone hanno ripreso ad avere un tetto sulla testa dopo solo pochi mesi dal sisma. Ho vissuto la contentezza di essere in un luogo simbolo e poi l’emozione di entrare con il presidente Berlusconi in uno dei complessi nuovi e vedere la gente che lo accoglieva con grandissimo affetto ricordando la capacità di quel tempo di amministrare una crisi terribile. Sono orgoglioso di appartenere a un partito come Forza Italia che oggi compie 25 anni. Ora sentiamo l’urgenza di tornare protagonisti per far cambiare rotta ad un Paese che rischia di andare a sbattere perché governato con difficoltà soprattutto in campo economico”.

La candidatura di Berlusconi dimostra che il partito è ancora saldamente nelle sue mani e che la sua presenza garantisce unità all’interno di Forza Italia. “Il presidente riesce a tenere il partito unito e a motivarlo. Poi è un punto di riferimento internazionale. Molti leader lo chiamano per chiedere consigli e informazioni sull’Italia, in tanti, invitati a incontri istituzionali, passano prima da lui e poi vanno agli incontri ufficiali. Berlusconi ha saputo ottenere uno standing internazionale sia per meriti propri che per la capacità di incidere nella politica internazionale – continua Cattaneo –. Sembra passato un secolo ma a Pratica di Mare si stringevano la mano Russia e Stati Uniti, non c’erano le primavere arabe ma c’era una zona di pacificazione del nord Africa, la Russia e Israele stavano valutando un percorso di avvicinamento all’Ue”. Se il presidente Berlusconi è garante dell’unità del partito, in questi ultimi mesi si sta facendo avanti la linea verde di Forza Italia, quei ragazzi, ora adulti, cresciuti tra le fila del movimento giovanile. “La linea verde vincerà quando ci sarà un terreno su cui misurarsi”, conclude Cattaneo. “Occorre guadagnarsi ogni spazio. I giovani ci sono nel partito e sta a noi farci sentire”.

ESSERE GIOVANI NON BASTA, SERVE LA COMPETENZA

Annagrazia Calabria ha guidato per 8 anni Giovane Italia, il movimento giovanile di Forza Italia. “Io sono dell’82, ho visto Forza Italia nascere e ho iniziato a militare a 16 anni. È giusto che chi è in Forza Italia da tanti anni si veda riconoscere i giusti spazi, del resto noi crediamo nel merito da sempre e il presidente Berlusconi è stato il primo a credere nei giovani, basti pensare ai tanti giovani under 40 collocati in ministeri nevralgici”, dice a Formiche.net Calabria, entrata per la prima volta in Parlamento a soli 26 anni nel 2008. “Ecco io penso che ancora oggi il presidente voglia dare fiducia alla ‘linea verde’, ma essere giovane non basta, occorre essere competenti”. L’onorevole azzurra valuta questo primo quarto di secolo di Forza Italia e traccia la strada dalla quale ripartire. “Questi primi 25 anni credo ci possano servire per tracciare un bilancio di quello che è stato il nostro partito. Alla fine c’è la consapevolezza di essere dalla parte giusta della storia, dalla parte dei più deboli, di chi dice ‘basta tasse’, ‘basta burocrazia’, ‘si allo sviluppo’, ‘si alla crescita’ e ‘si allo sviluppo’. Confrontarsi con questo governo e con le sue politiche fa emergere ancora di più quelle che sono i nostri valori e la nostra identità”, continua Calabria. “Da una parte c’è la nostra visione liberale, in favore dello sviluppo, delle grandi opere come Tav, Tap, Ilva. Dall’altra parte c’è una visione del mondo pauperista, senza politica industriale, a tratti nichilista e senza la volontà di credere nello sviluppo economico del nostro paese”.

“Diciamo che proporre il reddito di cittadinanza come mezzo di contrasto alla disoccupazione significa essere su un piano completamente sbagliato e non aver capito nulla delle esigenze del nostro paese. I nostri ragazzi hanno fame di lavoro e di opportunità, non di mance elettorali. L’Italia ha smesso di credere nella competitività. L’unica ricetta per risollevare la nostra economia è abbassare le tasse e il cuneo fiscale per i lavoratori”. Oltre all’economia c’è un altro campo che preoccupa i leader azzurri: i rapporti internazionali. Il presidente Berlusconi, nel corso dei suoi governi, ha applicato un modus operandi molto particolare coniugando istituzionalità e vicinanza personale ai leader mondiali. “Pensiamo a tutto ciò che Berlusconi ha fatto in campo internazionale,da Pratica di Mare, agli accordi con il nord Africa al vertice di Napoli in cui ha messo allo stesso tavolo Bill Clinton e Boris Eltsin, il presidente Berlusconi è un player importante e un leader riconosciuto del Ppe. Voi ce lo vedete Toninelli a far stringere le mani di Putin e Trump? Io no”.

CON QUESTO GOVERNO RISCHIAMO L’ISOLAMENTO INTERNAZIONALE

Preoccupata dalle ricadute internazionali dell’esecutivo giallo verde anche Renata Polverini, ex presidente della regione Lazio ed ex leader dell’Ugl. “L’Italia rischia l’isolamento. I sovranismi del 20esimo secolo e gli alleati isolazionisti che ci siamo scelti ci stanno conducendo verso l’isolamento. Temo che ne pagheremo conseguenze molto pesanti”, dice Polverini ai nostri microfoni. “In 25 anni Forza Italia ha creato una classe dirigente seria e competente. È stata una risposta a tangentopoli, e alla voglia di rinnovamento, da ogni punto di vista, interno ed estero. Sullo scenario internazionale il presidente Berlusconi credo possa dare moltissimo grazie alla sua autorevolezza, ai suoi rapporti personali con i leader del mondo. Pensiamo ai rapporti che costruì con i leader dell’Africa del nord a partire da Gherardi che garanti forse non un regime pienamente democratico ma sicuramente qualcosa che ci si avvicinava. Abbiamo anche visto cosa hanno causato le fughe in avanti della Francia, non una primavera araba ma un movimento che ha disgregato un continente”.

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