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Juan Guaidó. La mossa giuridica del Venezuela per liberarsi di Nicolás Maduro

Il caos regna di nuovo in Venezuela. Ieri l’opposizione è scesa in piazza per sfidare il presidente Nicolás Maduro e si è trovata con un altro capo di Stato, Juan Guaidó, esponente dell’opposizione che si è proclamato “presidente” ad interim. La nomina è stata riconosciuta d’immediato dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e a seguire dal Presidente del Brasile, Jair Bolsonaro e da Mauricio Macri in Argentina. A sostegno di Maduro, in America latina, sono arrivati i governi di Cuba, Bolivia, Messico e Russia.

È possibile, quindi, che in Venezuela il presidente del Parlamento possa assumere la guida del Paese? In una conversazione esclusiva con Formiche.net, Enrique Sánchez Falcón, avvocato e professore di Diritto Costituzionale dell’Università Centrale del Venezuela, consulente giuridico dell’Assemblea nazionale, spiega cosa sta succedendo nello scenario politico (e legale) del Paese sudamericano.

“Juan Guaidó, nella sua condizione di presidente dell’Assemblea nazionale – spiega Sánchez Falcón- e conforme con le disposizioni costituzionali, ha giurato di assumere la carica dell’esecutivo nazionale per bloccare l’usurpazione da parte di Nicolás Maduro”.

Questo insediamento non è puramente simbolico: si tratta di un’interpretazione dell’articolo 233 della Costituzione venezuelana. Di fronte alla mancanza di un presidente eletto, il presidente del Parlamento ha la capacità di esercitare la Prima Magistratura della Repubblica, secondo il giurista.

E aggiunge: “Inoltre, l’ha potuto fare perché l’usurpazione di Nicolás Maduro rappresenta un’infrazione totale dell’ordine costituzionale e, pertanto, si è trovato costretto, come cittadino, come deputato e come presidente dell’Assemblea nazionale, a collaborare nel ristabilire la vigenza della Costituzione, come indica l’articolo 333 della nostra Carta Magna”.

Quella di Guaidó, quindi, è una responsabilità costituzionale. Per Sánchez Falcón, “è tenuto a percorrere questa strada perché l’articolo 350 della Carta Fondamentale lo costringe a non riconoscere tutta l’autorità o regime che sia contrario ai valori e principi democratici o che violi i diritti umani: cioè quello che è stato fatto dal regime di Maduro”.


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