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Sentenza riders Torino: quanto pressapochismo

La sentenza che l’11 gennaio u.s. ha riconosciuto nuovi diritti ai riders, è arrivata prima di noi, ma non è stata vista come una beffa. Anzi, è stata accolta positivamente dal ministro Luigi Di Maio, perché “va proprio nella direzione che avevamo in mente”, assicura Pasquale Tridico, professore di Economia del Lavoro all’Università di Roma Tre, e primo consigliere di Di Maio in materia di lavoro.

È lui il padre del reddito di cittadinanza e del decreto che, assicura, aumenterà le tutele di questa categoria (La Stampa, “la sentenza sui riders ci ha anticipato”, intervista a Pasquale Tridico del 13 gennaio 2019).

Il resto dell’intervista è anche peggio. Adesso occorrerebbe poter dare uno stop a queste manifestazioni chiaramente derivanti da profonde incompetenze ed ignoranza sia giuridica che economica. Non solo. Le dichiarazioni sono agghiaccianti se consideriamo la provenienza; la magistratura si è già espressa almeno due volte in senso opposto a quello in commento e, “il governo” a modi da tifo da stadio applaude solo ad essa!

Ma il senso delle istituzioni dove si trova? Possibile che non si riesca a comprendere che proprio la sussistenza del “contesto” giurisprudenziale è la prova che occorre una nuova formulazione per questa tipologia di economia? Perché dobbiamo assistere a continui spot politici? Perché e quando abbiamo deciso di abdicare alla conoscenza, alla competenza, alla serietà?

L’intervista al “primo consigliere di Luigi Di Maio in materia di lavoro” deve essere letta in tutte le aule, dalle elementari all’Università per far comprendere come non sia più possibile andare avanti in questo modo. Questo veramente toglie e ruba il futuro ai nostri giovani e tutto ciò con buona pace dei giuslavoristi che non sono in grado nemmeno di formulare domande coerenti con il tema trattato.

In poche parole, senza alcun senso, alcun sostegno giuridico, alcun riferimento scientifico, alcuna radice economica, vengono spazzati anni di osservazione di un fenomeno socio/economico/culturale che viene equiparato alla “logistica, ai fattorini di V livello”!

Il trionfo del pressapochismo. Ma almeno una domanda doveva sorgere spontanea: ma quale sarebbe dovuta essere la proposta delle aziende? Quale il tema oggetto degli incontri tra le parti al Ministero? Altra domanda: ma per quale arcano motivo gli altri Giudici del Lavoro avrebbero sbagliato Giuridicamente? E perché? Politicamente? Insomma, io credo che sia ora di finirla e soprattutto sia ora che chi ha lavorato sodo, ha studiato per poter recepire competenza e professionalità faccia sentire forte la propria voce.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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